La Germania corre ai ripari: "Per frenare la terza ondata servono misure drastiche"
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La Germania corre ai ripari: "Per frenare la terza ondata servono misure drastiche"

Il responsabile del Robert Koch Intitute, Lothar Wieler chiede nuove misure: il prossimo passo è l'istituzione del coprifuoco

Angela Merkel
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15 Aprile 2021 - 14.53


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Il grosso balzo nei contagi sta mettendo in serio pericolo la salute pubblica in Germania: in una settimana i contagi sono più che raddoppiati e Angela Merkel è dovuta correre ai ripari, scavalcando anche i Laender, per imporre nuove restrizioni.

Per limitare i danni della terza ondata di contagi da coronavirus, che sta mettendo in serie difficoltà il sistema sanitario in Germania, occorrono misure “drastiche”: lo ha ribadito il responsabile del Robert Koch Intitute, Lothar Wieler.

La variante britannica del virus, più contagiosa, è oggi responsabile del 90% delle infezioni in Germania e il numero stimato delle persone che dovranno essere ricoverate in reparto o in terapia intensiva dovrebbe superare quello della seconda ondata, che ebbe il picco massimo nel gennaio scorso.

Sia Wieler che il ministro della Sanità Jens Spahn si sono detti favorevoli al coprifuoco notturno proposto dalla Cancelliera Angela Merkel, nell’ambito di una modifica della legislazione federale che mira ad introdurre un controllo sanitario più centralizzato nei casi di pandemia.

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Il provvedimento prevede un “freno di emergenza” da imporre a livello nazionale ogni qualvolta il tasso di infezione superi i cento casi per centomila persone per un periodo uguale o superiore a sette giorni: la discussione in Parlamento, che non si prevede facile, è prevista la prossima settimana.

Attualmente il tasso di infezione nel Paese è di 160 casi su centomila persone, il che rende la decisione di adottare il coprifuoco – già in vigore in diversi Paesi europei – imminente; quanto alle terapie intensive, quelle occupate per Covid sono cinquemila e dovrebbero aumentare fino a seimila entro la fine del mese.

Le vaccinazioni, infine, hanno preso un ritmo più accelerato: la cifra giornaliera di attesta sulle 500-700mila dosi somministrate, con il 17,6% della popolazione che ha ricevuto almeno la prima dose.

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