Trump felice per la legge elettorale della Georgia (che penalizza le minoranze)
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Trump felice per la legge elettorale della Georgia (che penalizza le minoranze)

Mentre lo Stato a guida repubblicana è attraversato dalle proteste e Biden è disgustato l'estremista di destra esulta

Donald Trump esulta
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27 Marzo 2021 - 18.40


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Un discutibile restringimento dei votanti con una legge che sta generando proteste in tutto lo stato è quella che ha appreso con entusiasmo Donald Trump.
Il tycoon che ha fatto quindi pace con i vertici repubblicani della Georgia, accusati e maltrattati per mesi per non aver fatto di più per rovesciare la sua sconfitta elettorale, e si congratula per il passaggio della nuova legge elettorale.

Joe Biden l’ha definita “un’atrocità” ed un esempio di “Jim Crow del 21esimo”, riferendosi alle leggi con cui gli stati del Sud hanno per decenni legittimato la discriminazione razziale.

“Congratulazioni alla Georgia e all’Assemblea legislativa per aver cambiato le regole ed i regolamenti per il voto”, ha dichiarato, tramite il suo Pac, “Save America”, l’ex presidente ripetendo ancora una volta le accuse infondate di brogli che sarebbero all’origine della sua sconfitta.

“Hanno capito dalla buffonata delle elezioni presidenziali del 2020 che questo non può più succedere – ha aggiunto – peccato che questi cambiamenti non sono stati fatti prima”.

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La Georgia è il primo di una serie di stati guidati dai repubblicani che stanno approntando leggi che, accusano i democratici, sono tese a limitare e sopprimere l’accesso al voto in particolare alle minoranze ed agli afroamericani, che hanno avuto un ruolo fondamentale nelle vittorie democratiche in Georgia.

Ed un avvocato che è stato tra i consiglieri di Trump nella sua campagna per rovesciare i risultati elettorali ora sta svolgendo un ruolo centrale nel coordinamento di questo sforzo dei repubblicani per approvare questo tipo di leggi elettorali.

Sono oltre 250 le leggi proposte da repubblicani per restringere l’accesso al voto, secondo il Brennan Center for Justice.

In risposta a questo attacco, i democratici stanno spingendo per una legge federale di riforma del voto, che neutralizzerebbe le leggi locali, soprattutto riguardo alla necessità di documenti identificativi, permettendo a tutti i cittadini di votare per mail e registrandoli automaticamente al voto.

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