L'Ema approva il vaccino anti Covid, Moderna. Ecco quante dosi spettano all'Italia
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L'Ema approva il vaccino anti Covid, Moderna. Ecco quante dosi spettano all'Italia

L'Agenzia europea del farmaco ha dato l'ok al vaccino anti-Covid di Moderna. Lo comunica la stessa Ema. Si tratta del secondo vaccino che riceve il via libera da parte dell'agenzia.

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6 Gennaio 2021 - 15.05


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Lo scorso 21 dicembre aveva approvato quello di Pfizer-BioNtech.

“L’Ema ha raccomandato la concessione di un’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata per il vaccino anti Covid-19 di Moderna per prevenire la malattia nelle persone a partire dai 18 anni di età. Questo è il secondo vaccino Covid-19 che l’Ema ha raccomandato per l’autorizzazione”. E’ quanto si legge in una nota dell’agenzia. “Il Comitato per i medicinali ad uso umano (Chmp) dell’Ema ha valutato accuratamente i dati sulla qualità, sicurezza ed efficacia del vaccino e ha raccomandato per consenso la concessione di un’autorizzazione all’immissione in commercio condizionale formale da parte della Commissione europea”. “Questo vaccino ci fornisce un altro strumento per superare l’attuale emergenza”, ha affermato Emer Cooke, direttore esecutivo dell’Ema. “È una testimonianza degli sforzi e dell’impegno di tutte le parti coinvolte”, ha aggiunto. Cooke ha poi assicurato che “come per tutti i medicinali, monitoreremo attentamente i dati sulla sicurezza e l’efficacia del vaccino per garantire una protezione continua” e che il lavoro dell’Ema “sarà sempre guidato dalle prove scientifiche e dal nostro impegno a salvaguardare la salute dei cittadini dell’Ue”.

“Il vaccino Moderna è sicuro ed efficace. Come prossimo passo garantiremo l’autorizzazione alla commercializzazione nell’Ue”. Così la Commissione europea dopo il parere positivo dell’Ema al vaccino. 

“L’Agenzia europea del farmaco ha appena approvato il vaccino Covid Moderna. La sfida è ancora dura, ma quello di oggi è un altro importante passo avanti contro il virus”. Lo afferma su Fb il ministro della Salute Roberto Speranza. 

Proprio come per Pfizer BioNTech, anche “mRNA1273”, il vaccino sviluppato da Moderna in collaborazione con il National Institute of Allergy and Infectious Diseases ‘(NIAID) diretto da Anthony Fauci, è a base di Rna. E’ una tecnologia particolarmente innovativa che vede il suo debutto ufficiale proprio con i vaccini anti Sars-CoV2 e che e’ stata inserita tra quelle finaziabili dal Biomedical Advanced Research and Development Authority (Barda). Il vaccino contiene istruzioni genetiche per costruire una proteina del coronavirus, nota come spike. Quando viene iniettato nelle cellule, il vaccino fa in modo che queste producano proteine che poi vengono rilasciate nel corpo e provocano una risposta dal sistema immunitario. Su un campione di 30.000 persone arruolate il 22 ottobre 2020 negli Stati Uniti, i ricercatori hanno somministrato due dosi di vaccino a distanza di 28 giorni l’una dall’altra. Il vaccino ha dimostrato di essere molto efficace nel contrastare le infezioni da Sars-CoV 2 (il 94,5 per cento) e di inibire ogni forma grave della malattia con un’efficacia del 100 per cento.

Quante dosi spettano all’Italia? Per l’Italia parliamo di 10,768 milioni di dosi di vaccino Moderna accordate in tutto, ma “solo” 1,3 milioni nel primo trimestre 2021 (con cadenza settimanale: 100mila a gennaio, 600mila a febbraio e 600mila a marzo). E’ previsto già dalla prossima settimana l’arrivo in Italia delle  prime dosi, a meno di ritardi. Tra gennaio e marzo avremo di sicuro:

  • 8,7 milioni di dosi di Pfizer
  • 1,3 milioni di dosi di Moderna.

Il tutto nell’attesa del vaccino di AstraZeneca: intanto avremo però 10 milioni di dosi in tre mesi. Questo porta alla ribalta il vero problema: la produzione del vaccino. Con i numeri attuali, andare in Italia oltre le 70-80.000 dosi al giorno non ha senso. Nel caso sarà approvato AZ o arriverà nel secondo trimestre il vaccino J&J, si potrà accelerare. 

Al momento la Commissione Europea ha prenotato 180 milioni di dosi del vaccino Moderna, molto meno degli oltre 300 milioni di dosi richiesti a Pfizer-BioNTech. “Colpa” della più ridotta capacità produttiva di Moderna. Infatti i primi 20 milioni di dosi prodotti alla fine del 2020 erano destinati solo agli Usa. L’azienda sostiene che nel 2021 potrà produrre tra i 500 e i 600 milioni di dosi per soddisfare la domanda globale, non ci sono numeri certi su quante dosi potrebbero arrivare in ciascun Paese europeo a lungo termine.

“Sommando le dosi di vaccino che abbiamo” e che avremo “a disposizione da parte di Pfizer e di Moderna, sostanzialmente arriviamo a sfiorare i 62 milioni di dosi. E questo deve essere sottolineato come ulteriore elemento della capacità dell’Italia di dotarsi delle dosi che servono per avviare una campagna vaccinale importante” come quella contro Covid-19, che “a tutti gli effetti sarà la più grande campagna vaccinale che la storia di questo Paese ha mai vissuto”. spiegava qualche giorno fa Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità (Css), in conferenza stampa al ministero della Salute, facendo il punto sui numeri di dosi vaccinali destinate all’Italia

Per la somministrazione dei vaccini Moderna e Johnson&Johnson (modello ‘cold’) il fabbisogno di personale sara’ coperto dagli arrivi forniti dalla struttura del commissario straordinario Domenico Arcuri. Sono stati selezionati non medici e infermieri gia’ in servizio ma quelli in quiescenza e i laureati non ancora occupati. Nei limiti si evitano eccessive mobilita’ tra regioni per il personale. Lo ha evidenziato lo stesso Arcuri, a quanto si apprende, nel vertice in corso tra Governo e Regioni. Il personale ‘del commissario’, viene precisato, serve per la vaccinazione di massa.

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