Trump continua ad ostacolare Biden: impediti gli incontri con Intelligence e National Security
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Trump continua ad ostacolare Biden: impediti gli incontri con Intelligence e National Security

Nonostante la smentita del portavoce Sue Gough, per Biden non è possibile al momento parlare con le principali agenzie di sicurezza del paese

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5 Dicembre 2020 - 15.37


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Nella sua follia post-elettorale, dopo aver denunciato brogli elettorali che non esistono e aver perso ricorsi, Trump ostacola questa volta l’operato di Biden.

L’amministrazione Trump ha impedito infatti alla squadra di transizione del presidente eletto di incontrare le agenzie di intelligence del Pentagono.

Lo rivelano fonti dell’intelligence, precisando che nella scorsa settimana sono stati bloccati gli incontri con la Defense Intelligence Agency, la National Security Agency ed altre agenzie.

Secondo il Washington Post, il Pentagono ha negato gli incontri, mentre, dopo che dal 23 novembre è stata avviata ufficialmente la transizione, il team di Biden ha avviato i contatti con la Cia ed altre agenzie civili di intelligence.

Una portavoce del Pentagono, Sue Gough, ha negato che questi incontri siano stati bloccati affermando che avverranno all’inizio della prossima settimana.

Parole che sono state interpretate come un cambio di posizione dai consiglieri di Biden da parte del Pentagono che, dopo il licenziamento del segretario Mark Esper il 9 novembre e le altre purghe condotte da Donald Trump dopo la sconfitta elettorale si è trasformato nell’ultima roccaforte degli irriducibili del presidente.

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Secondo quanto rivelato dallo staff di Biden, che esprime la preoccupazione per il fatto di non avere avuto ancora contatti con soprattutto con la Nsa, la più grande agenzia di intelligence che coordina tutte le operazioni di intercettazioni elettroniche, dal Pentagono nei giorni scorsi si era cercato di impedire gli incontri con una serie di barriere procedurali.
Per esempio era stato chiesto più volte l’elenco dei partecipanti, la lista degli argomenti, la durata dei colloqui, con una modalità che, affermano le fonti, ha mostrato “la mancanza di cooperazione”.

Dall’arrivo del nuovo segretario ad interim della Difesa, Christopher Miller, al Pentagono sono stati rimossi molti alti funzionari per sostituirli con fedelissimi di Trump, come il capo dello staff Kash Patel e il sottosegretario all’Intelligence, Ezra Cohen-Watnick, ai quali è stato affidato proprio il compito di gestire la transizione con Biden.

Cohen-Watnick è noto per il suo coinvolgimento nella vicenda del marzo del 2017 del materiale di intelligence arrivato all’allora presidente della commissione Intelligence della Camera, il repubblicano Devin Nunes, che poi denunciò il controllo da parte dell’intelligence Usa degli alleati di Trump.

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