Un giapponese attende sette mesi la fine del lockdown per visitare Machu Picchu
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Un giapponese attende sette mesi la fine del lockdown per visitare Machu Picchu

Il 26enne è stato il primo visitatore dallʼinizio della pandemia da coronavirus

Machu Picchu
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13 Ottobre 2020 - 13.40


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Un sogno così grande, che neanche la pandemia è riuscita ad ostacolare. Jesse Katayama, 26enne giapponese, voleva visitare il Machu Picchu, ma, atterrato in Perù, si è trovato a dover fare i conti con l’inizio del lockdown. Deciso a non perdersi d’animo, è rimasto in un villaggio vicino per ben sette mesi. Al termine dei quali, il ragazzo è stato il primo turista ad entrare nel patrimonio Unesco dell’Umanità, ancora chiuso ai turisti.

Il sogno – Jesse Katayama, giovane giapponese, era deciso a vedere da vicino una delle sette meraviglie del mondo: il sito archeologico Machu Picchu. Ma ha deciso di farlo in piena pandemia da Covid-19: il Perù è l’ottavo Paese al mondo per numero ufficiale di contagi di Sars-CoV-2, se ne contano 849.371 con 33.305 morti.

 

Il lockdown – Al repentino crescere dei casi, le autorità hanno deciso di far scattare un lockdown nazionale. Il 14 marzo, alla vigilia dell’inizio della quarantena, il ragazzo si era spostato nel vicino villaggio di Aguas Calientes e lì è rimasto per sette lunghi mesi, determinato a voler raggiungere il suo obiettivo.

 

La realizzazione – L’11 ottobre le autorità di Cusco, gli hanno permesso di essere il primo turista straniero a entrare a Machu Picchu da quando è iniziata la pandemia.

 

“Volevo vedere questo sito archeologico, ma un giorno prima che lo facessi, il santuario ha chiuso a causa della pandemia. Sono rimasto con l’unico scopo di visitare questa meraviglia e non volevo andarmene senza farlo”, ha raccontato il giovane giapponese a un quotidiano peruviano.

 

“Il nostro fratello giapponese è rimasto a Machupicchu Pueblo (nome ufficiale di Aguas Calientes) e dopo una lunga attesa è stato finalmente in grado di realizzare il suo sogno tanto agognato. Questo è un esempio di come coordinarsi tra le istituzioni per raggiungere un obiettivo comune”, si legge in un post su Facebook della Direzione generale del commercio estero e del turismo di Cusco.

 

La riapertura – Il sito archeologico dovrebbe riaprire ufficialmente ai turisti a novembre, dopo un primo tentativo non andato a buon fine a causa della rapida crescita dei contagi nella regione di Cusco, dove si trova la cittadella.

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