La forza di un ragazzino nato con quattro pollici: "Non sono sfortunato, gioco meglio ai videogiochi"
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La forza di un ragazzino nato con quattro pollici: "Non sono sfortunato, gioco meglio ai videogiochi"

Il 12enne indiano non permette che la sua condizione ostacoli le sue attività quotidiane

Il 12enne indiano Faizan Ahmad Najar 
Il 12enne indiano Faizan Ahmad Najar 
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16 Settembre 2020 - 08.17


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Avere una condizione fisica diversa dalla normalità non sempre è sinonimo di patologia. Anzi, soprattutto nel mondo dei videogiochi, quelle che spesso vengono definite disabilità con molta leggerezza finiscono per rivelarsi invece delle vere e proprie abilità speciali. Il 12enne indiano Faizan Ahmad Najar ne costituisce un esempio lampante: il ragazzo è nato con due pollici in più, ma si reputa più che privilegiato perché la sua condizione gli permette di eccellere proprio nei videogiochi.

Faizan, originario del villaggio di Sheeri Baramulla nella regione del Kashmir nell’India settentrionale, era balzato agli onori della cronaca britannica quasi un mese fa, perché nato con una rara malformazione congenita esadattilia, che colpisce un bambino su circa 1500 nascite.

Ma il giovane gamer non ha lasciato che i suoi due pollici in più potessero ostacolare le sue attività quotidiane e dice di esserne orgoglioso: “Non provo alcuna vergogna, è la volontà di Dio”. Questo gli ha permesso infatti di distinguersi dai suoi amici nelle sue passioni, tra arrampicarsi sugli alberi, il cricket e ovviamente i videogiochi. Tra i titoli in cui Faizan sfrutta al meglio il suo vantaggio “a 12 dita” c’è il gioco mobile Clash Squad Free Fire, uno tra i giochi per smartphone più scaricati al mondo nel 2019.

“Ogni tanto penso al perché sia capitato proprio a me. Fortunatamente, ho dei buoni amici a scuola che mi impediscono di sentirmi triste”. Il ragazzo è determinato a non lasciarsi intimidire dalla sua condizione e sta studiando per diventare un medico e aiutare altre persone nella sua stessa situazione.

Anche la sua famiglia è orgogliosa di come il ragazzo stia gestendo la sua condizione. Sebbene da piccolo si fosse presentata l’occasione di un intervento, i suoi genitori l’hanno reputato troppo rischioso per la sua salute e hanno cercato di supportarlo in ogni modo. “Voglio vederlo arrivare lontano ed eccellere nella sua vita”, ha detto sua madre Hafeeza.

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