Sanzioni al Tribunale Penale Internazionale, la Ue contro Trump: "Inaccettabile"
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Sanzioni al Tribunale Penale Internazionale, la Ue contro Trump: "Inaccettabile"

L'Alto Rappresentante Josep Borrell sulle minacce di Trump di sanzionare le persone coinvolte nel lavoro della Cpi, il suo personale e le loro famiglie

Josep Borrell
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16 Giugno 2020 - 20.55


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La Ue ha espresso “grave preoccupazione” per le misure annunciate dagli Usa su possibili sanzioni relative al Tribunale penale internazionale: “L’11 giugno – ricorda la dichiarazione dell’Alto Rappresentante per la Politica estera e di sicurezza comune, Josep Borrell – il presidente Donald Trump ha firmato un decreto esecutivo che autorizza la possibile imposizione di sanzioni economiche e restrizioni sui visti a determinate persone associate al Tribunale penale internazionale, compresi gli agenti degli Stati partecipanti che cooperano con la Corte”.
“Le sanzioni contro le persone coinvolte nel lavoro della Cpi, il suo personale e le loro famiglie, nonché le persone associate alla Cpi sono inaccettabili e senza precedenti in termini di campo di applicazione e di contenuto”, si sottolinea nella dichiarazione dell’Alto rappresentante.
“Nel guidare la lotta contro l’impunità – continua Borrell – la Cpi deve essere in grado di lavorare in modo indipendente e imparziale. L’Unione europea rimane impegnata a difendere la Corte da qualsiasi interferenza esterna volta a ostacolare il corso della giustizia e a minare il sistema internazionale di giustizia penale. Esortiamo gli Stati Uniti a invertire la propria posizione”.
“In un momento in cui l’ordine internazionale basato sulle regole sta affrontando una crescente pressione, il rafforzamento del sistema internazionale di giustizia penale è più importante che mai”, osserva ancora l’Alto rappresentante. “L’Unione europea continuerà a sostenere l’universalità dello statuto di Roma e invita tutti gli Stati che non lo hanno ancora fatto – conclude Borrell – a prendere in considerazione l’adesione alla Cpi per porre fine all’impunità per i crimini più gravi”.

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