Juncker condanna l'Olanda: "Il rifiuto dei coronabond è irresponsabile"
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Juncker condanna l'Olanda: "Il rifiuto dei coronabond è irresponsabile"

L'ex Presidente della Commissione Europea: "I Paesi del Sud si rivolteranno contro il progetto europeo se l'Olanda non cambia atteggiamento"

Jean Claude Juncker
Jean Claude Juncker
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9 Aprile 2020 - 14.18


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Contro l’atteggiamento dell’Olanda, che continua a opporre il suo rifiuto alla richiesta di gran parte dei paesi europei di creare i ‘coronabond’ per rispondere all’emergenza coronavirus, è criticata aspramente anche da Jean-Claude Juncker, ex presidente della Commissione Ue, che in un’intervista al quotidano frabcese Liberation ha espresso forti preoccupazioni per il futuro dell’Unione se l’Olanda non accetterà la misura emergenziale. 
Per Juncker, bloccare l’utilizzo del Meccanismo europeo di stabilità “perché si tiene in maniera ostinata, ideologica e religiosa alla messa in atto di una condizionalità severa è irresponsabile” e l’inflessibilità olandese è tanto più incomprensibile, dal momento “il Mes non sarà sufficiente” a rilanciare le economie europee. Rilancio per il quale sono invece necessari i coronabond.
“Nel dicembre del 2010 – ricorda Juncker – in qualità di presidente dell’Eurogruppo, avevo proposto la creazione di eurobond in modo che tutti i membri dell’eurozona beneficiassero dello stesso tasso di interesse. Ma c’è una differenza con i ‘coronabond’: non si tratta di mutualizzare i debiti nazionali pregressi, un’idea contro la quale si è levata mezz’Europa, ma di mutualizzare il debito che si farà dopo l’attuazione di misure di bilancio necessarie per rispondere alla crisi del coronavirus”.
Secondo quanto spiega Juncker, “si tratta di organizzare in maniera solidale questo finanziamento della crisi attuale mettendo insieme diversi strumenti: Bei, Mes, bilancio europeo e infine coronabond”.
“Il discorso dell’Olanda – continua – consiste nel dire che non si deve pagare per i debiti degli altri: ma non si tratta di pagare per i debiti del passato, ma di organizzare il finanziamento futuro dei costi della crisi”. Quanto poi alle parole pronunciate nei giorni scorsi dal ministro delle Finanze dell’Aja, Wopke Hoekstra, che aveva sollecitato “un’inchiesta sui soldi spesi dai Paesi del sud Europa”, l’ex presidente dell’esecutivo di Bruxelles le definisce “curiose, sbagliate e scandalose”.
Juncker commenta poi l’allarme pronunciato nei giorni scorsi dal suo predecessore, Jacques Delors, sul “rischio mortale” che sta correndo l’Ue: esiste “il rischio che i Paesi del sud si rivoltino contro il progetto europeo se l’Unione non saprà reagire con lo slancio di solidarietà che serve”

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