Conte non è più solo: anche altri otto leader europei chiedono a Strasburgo la creazione dei coronabond
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Conte non è più solo: anche altri otto leader europei chiedono a Strasburgo la creazione dei coronabond

La missiva, indirizzata al presidente del Consiglio dʼEuropa, chiede misure urgenti contro lʼepidemia e crea un fronte contrapposto a quello del rigore di Germania e Olanda

Giuseppe Conte
Giuseppe Conte
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25 Marzo 2020 - 14.49


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Il premier Conte e altri otto leader europei, tra i quali il presidente francese Emmanuel Macron, hanno firmato una lettera congiunta per chiedere, in vista del vertice europeo di giovedì, la creazione dei “Coronabond” per fronteggiare la crisi economica dovuta alla pandemia. La missiva, ha confermato Palazzo Chigi, è stata siglata da italia, Spagna, Francia, Portogallo, Slovenia, Grecia, Irlanda, Belgio e Lussemburgo.
Misure urgenti – La lettera dei nove leader europei indirizzata al presidente del Consiglio d’Europa, il belga Charles Michel, chiede in sostanza l’adozione di misure urgenti per contrastare l’emergenza coronavirus e crea di fatto un fronte contrapposto a quello del rigore rappresentato da Germania e Olanda.

Serve uno strumento di debito comune”“Dobbiamo riconoscere – scrivono i leader – la gravità della situazione e la necessità di un’ulteriore reazione per rafforzare le nostre economie oggi, al fine di metterle nelle migliori condizioni per una rapida ripartenza domani. Questo richiede l’attivazione di tutti i comuni strumenti fiscali a sostegno degli sforzi nazionali e a garanzia della solidarietà finanziaria, specialmente nell’Eurozona. In particolare, dobbiamo lavorare su uno strumento di debito comune emesso da un’istituzione dell’Ue per raccogliere risorse sul mercato sulle stesse basi e a beneficio di tutti gli Stati Membri, garantendo in questo modo il finanziamento stabile e a lungo termine delle politiche utili a contrastare i danni causati da questa pandemia”.

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“Risposta efficace e unita”Secondo i nove leader, “vi sono valide ragioni per sostenere tale strumento comune, poiché stiamo tutti affrontando uno shock simmetrico esogeno, di cui non è responsabile alcun Paese, ma le cui conseguenze negative gravano su tutti. E dobbiamo rendere conto collettivamente di una risposta europea efficace e unita. Questo strumento di debito comune dovrà essere di dimensioni sufficienti e a lunga scadenza, per essere pienamente efficace e per evitare rischi di rifinanziamento ora come nel futuro”.

 

Le risorse da mettere in campoPer quanto riguarda le risorse da mettere in campo, nella lettera si sottolinea che “i fondi raccolti saranno destinati a finanziare, in tutti gli Stati membri, i necessari investimenti nei sistemi sanitari e le politiche temporanee volte a proteggere le nostre economie e il nostro modello sociale”.

 

“Un fondo specifico per la lotta al virus”I leader suggeriscono anche che “con lo stesso spirito di efficienza e solidarietà, potremo esplorare altri strumenti all’interno del bilancio Ue, come un fondo specifico per spese legate alla lotta al coronavirus, almeno per gli anni 2020 e 2021, al di là di quelli già annunciati dalla Commissione. Dando un chiaro messaggio di voler affrontare tutti assieme questo shock unico, rafforzeremmo l’Unione economica e monetaria e, soprattutto, invieremmo un fortissimo segnale ai nostri cittadini circa la cooperazione determinata e risoluta con la quale l’Ue è impegnata a fornire una risposta efficace ed unitaria”.

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