Netanyahu insegue l'estrema destra e annuncia nuovi alloggi a Gerusalemme
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Netanyahu insegue l'estrema destra e annuncia nuovi alloggi a Gerusalemme

Il premier ha promesso l'estensione del rione ebraico di Har Homà con 2.200 nuovi alloggi e il rilancio della realizzazione del rione ebraico di Ghivat ha-Matos, con 3.000 nuovi alloggi.

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20 Febbraio 2020 - 18.49


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Altre provocazioni: a dieci giorni da critiche elezioni politiche, il premier Benyamin Netanyahu è andato all’estremità meridionale di Gerusalemme e da quelle colline ha fatto agli israeliani “due annunci di portata gigantesca”.
Il primo: l’estensione del rione ebraico di Har Homà con 2.200 nuovi alloggi. Il secondo, “ancora più gigantesco”: il rilancio della realizzazione del rione ebraico di Ghivat ha-Matos, con 3.000 nuovi alloggi.
Nelle immediate vicinanze anche il rione arabo di Beit Safafa potrà estendersi, con 1.000 alloggi. Questi sviluppi hanno avuto un effetto dirompente alla Muqata, il quartiere generale di Abu Mazen a Ramallah.
“In vista delle elezioni – ha detto il suo portavoce, Nabil Abu Rudeina – Netanyahu cerca di aggiudicarsi i voti dell’estrema destra, a spese dei diritti palestinesi”.
I suoi progetti, ha aggiunto, “intendono separare Gerusalemme da Betlemme (Cisgiordania)” minando così alla base, secondo l’Anp, la realizzazione della formula dei Due Stati.
Dalla propria pagina Facebook Netanyahu ha ricordato agli elettori che nel 1997 riuscì a fondare il rione di Har Homa’ “malgrado l’opposizione del mondo intero”. Oggi in quel rione vivono 40 mila abitanti, a cui se ne aggiungeranno altri 10 mila con la realizzazione di questi progetti. Quanto a Ghivat ha-Matos – un progetto già approvato anni fa, e poi congelato a causa di pressioni internazionali – “le limitazioni sono state rimosse” e presto, secondo Netanyahu, si potrà passare alla realizzazione.
A Haaretz il sindaco della città Moshe Lion ha detto che per Ghivat ha-Matos le prime gare di appalto saranno pubblicate nelle prossime settimane, mentre per l’ estensione di Har Homa’ saranno necessari tempi più lunghi.
L’Autorità palestinese ha chiesto ancora una volta un energico intervento internazionale che blocchi “la follia israeliana, che si basa sulla politica del fatto compiuto”. I palestinesi, ha aggiunto Abu Rudeina, continueranno ad opporsi al “vergognoso Piano Trump” per il Medio Oriente. Intanto, ha avvertito, bisogna temere “altre tensioni, e violenze”

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