I Corinthians brasiliani in campo con le Stelle di David sul petto in memoria dell'Olocausto
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I Corinthians brasiliani in campo con le Stelle di David sul petto in memoria dell'Olocausto

La squadra brasiliana ricorda così la Notte dei Cristalli, avvenuta tra il 9 e il 10 novembre 1938.

La maglia del Corinthians con la stella di David
La maglia del Corinthians con la stella di David
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globalist Modifica articolo

7 Novembre 2019 - 16.48


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La squadra brasiliana del Corinthians, che tra il 1982 diede vita alla Democrazia Corinthiana, ieri sera è scesa in campo con una stella di David cucita sul petto, sopra il simbolo della squadra, per ricordare la Notte dei Cristalli, il primo pogrom nazista contro gli ebrei tedeschi, che avvenne in Germania nella notte tra il 9 e il 10 novembre 1938. 
L’iniziativa del ‘Timao’, soprannome con cui viene chiamato il Corinthians, è stata denominata “Una Stella per non dimenticare”, serve a richiamare l’attenzione sulla tragedia dell’Olocausto e si affianca a una mostra fotografica sull’argomento, dedicata ai sopravvissuti dei lager, che si tiene in questi giorni a San Paolo. Ora le maglie con la stella gialla utilizzate dai giocatori nella partita di ieri (che il Corinthians ha vinto per 3-2, interrompendo un ‘digiuno’ che durava da 8 turni) andranno all’asta e il ricavato verrà utilizzato per iniziative contro il razzismo e l’antisemitismo. Inoltre la stella sarà disponibile anche in alcuni dei negozi ufficiali del club, e chi lo vorrà potrà farsela applicare sulla maglia. Anche in questo caso il ricavato finanzierà iniziative “contro l’odio razziale di ogni tipo”.
La Democrazia Corinthiana
Tra il 1982 e il 1984 i giocatori brasiliani Sócrates, Wladimir e Casagrande si autonominarono leader dello spogliatoio e diedero vita a una vera e propria autogestione della squadra da parte dei giocatori e dell’allenatore Mário Travaglini. Tutto veniva deciso democraticamente, anche la formazione in campo, e la squadra ottiene ottimi successi: vince il Campionato paulista nel 1982 e riesce anche a risanare la difficile condizione economica della squadra, oberata da debiti provocati dalle amministrazioni precedenti. 
L’esperimento terminò nel 1984, quando Sócrates e Casagrande lasciarono il club. 

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