Per contrastare il fenomeno sempre più fuori controllo del razzismo negli stadi, è stata lanciata la proposta di creare un Osservatorio Nazionale contro le discriminazioni nello sport, che possa far convergere il lavoro del maggior numero possibile di istituzioni e organismi pubblici, del mondo dello sport e del calcio, del terzo settore e dell’associazionismo sportivo.
Per contrastare il razzismo occorre innanzitutto conoscere meglio il fenomeno, ragionano le associazioni, per monitorare il mondo oscuro delle violenze discriminatorie che riguardano lo sport, da quello di vertice a quello amatoriale, che, anche senza finire in prima pagina, rappresenta il risvolto più diffuso e meno esplorato del fenomeno. La proposta di un Osservatorio nazionale è stata sostenuta da tutti i partecipanti alla tavola rotonda.
Si tratterebbe, scrivono le tre associazioni in una nota, di una novità anche in Europa, visto che, grazie al progetto internazionale Match-Sport, si è rilevato come il Continente sia sfornito di strumenti di questo tipo per monitorare e fornire dati precisi sul mondo sportivo amatoriale e dilettantistico. La creazione dell’Osservatorio consentirebbe al nostro Paese di proporre strategie efficaci e all’avanguardia in Europa per contrastare i fenomeni di razzismo, anche dopo i recenti richiami dell’Uefa. Un’occasione per promuovere un vero spirito di squadra e aprire una nuova stagione di ”rispetto”, con assunzione di responsabilità da parte di tutti i soggetti coinvolti, pubblici e privati.
Alla tavola rotonda, dal titolo “Strategie, strumenti e buone pratiche per sconfiggere il razzismo. Dai grandi stadi ai campetti di periferia, nella società”, che si è svolta lunedì 7 ottobre a Roma, nella sede Unar presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri in largo Chigi, hanno partecipato: Triantafillos Loukarelis, direttore Ufficio Nazionale Anti discriminazioni; Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp; John Oliveira, portavoce della Rete Fare; Giuseppe Caridi, vice presidente Lega Nazionale Dilettanti; Fabio Appetiti, responsabile relazioni istituzionali Aic-Associazione Italiana Calciatori; Benedetto Zacchiroli, presidente ECCAR-European Coalition of Cities Against Racism; Manuela Moy, UNHCR; Raffaella Chiodo Karpinsky, membro del board della Rete FARE e Carlo Balestri, responsabile Politiche Internazionali, Cooperazione e Interculturalità Uisp.
Durante l’incontro, nel quale sono state richiamate alcune buone pratiche di sport per l’inclusione come Mondiali Antirazzisti Uisp e Balon Mondial di Torino, è intervenuto anche Alberto Urbinati, dirigente della squadra Liberi Nantes di Roma, con rifugiati e richiedenti asilo.
Razzismo e sport, proposto un Osservatorio nazionale per contrastare le discriminazioni
Si tratterebbe, scrivono le tre associazioni in una nota, di una novità anche in Europa. La creazione dell'Osservatorio consentirebbe al nostro Paese di proporre strategie efficaci e all'avanguardia.
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globalist Modifica articolo
9 Ottobre 2019 - 17.50
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