Caporalato in Francia come in Italia: bulgari schiavizzati nelle vigne del Beaujolais
Top

Caporalato in Francia come in Italia: bulgari schiavizzati nelle vigne del Beaujolais

La polizia francese ha avviato un'indagine approfondita su quattro direttori di agenzie interinali, tre bulgari e un francese.

Immagine di repertorio
Immagine di repertorio
Preroll

globalist Modifica articolo

25 Settembre 2019 - 10.51


ATF

L’indagine, condotta in coordinamento con le autorità della Bulgaria, riguardava lo sfruttamento di stagionali inviati per la raccolta dell’uva da parte di agenzie interinali bulgare, che sono state contestualmente perquisite.

Dominique Piron, è uno dei più noti viticoltori di Beaujolais. La sua famiglia ha iniziato l’attività nel 1590, ovvero 14 generazioni di viticoltori fa. Anche la sua tenuta è stata perquisita.

“Lavoriamo con un’agenzia di lavoro” ha spiegato Piron al nostro corrispondente. “Nella regione del Beaujolais, 5 viticoltori si avvalgono dei servizi di questa azienda. Ci sono ancora molte altre agenzie bulgare da queste parti. Quest’anno, circa 20.000 lavoratori stagionali sono arrivati nel Beaujolais. Tra loro, almeno metà sono bulgari. Si tratta di un numero enorme. Per noi non è facile ottenere tutte le informazioni necessarie sulle agenzie. Forse non abbiamo fatto abbastanza per controllare”.

L’agenzia di collocamento a cui si appoggiava è accusata di aver sfruttato i lavoratori stagionali. A quanto pare, circa 167 bulgari non hanno ricevuto la retribuzione promessa. Anche Dominique è arrabbiato: in gioco c’è la sua reputazione. Ha pagato l’intero stipendio all’agenzia interinale, ma i titolari hanno investito il denaro in beni immobili invece di consegnarlo ai lavoratori. La maggior parte arrivano dalla città bulgara di Shumen, circa 2300 km dalle vigne, alle quali arrivano con un viaggio in auto di 24 ore, senza soste.

Leggi anche:  Marine Le Pen: l'accusa chiede 5 anni di carcere per l'appropriazione indebita dei fondi Ue

“Noi paghiamo circa 1800 Euro per ettaro raccolto” illustra Piron. “Se si divide questo per il numero di lavoratori, significa 60 euro netti al giorno a ciascuno. Lavoriamo da 5 anni con questa agenzia. Prima eravamo noi stessi a pagare direttamente i lavoratori. Ma dopo due o tre anni, alcuni bulgari ci hanno detto: ‘creeremo una nostra società di servizi per facilitarvi il lavoro: dovete solo pagare il nostro conto’. E noi viticoltori abbiamo detto: perché no? In ogni caso, non è che avessimo scelta”.

La polizia francese ha avviato un’indagine approfondita su quattro direttori di agenzie interinali, tre bulgari e un francese. Sono accusati di tratta di esseri umani, abuso di lavoratori stagionali, creazione di reti criminali per lo sfruttamento del lavoro illegale e creazione di strutture mafiose. Le autorità francesi e bulgare hanno cooperato con le agenzie europee, il che probabilmente porterà alla chiusura delle imprese che operavano nell’illegalità. La magra consolazione, dunque, è che la cooperazione europea sta funzionando.

Native

Articoli correlati