Era il 20 aprile del 1999: un giorno che gli Stati Uniti non dimenticheranno mai, perché è stato il giorno della strage della Columbine High School, ancora oggi la più nota sparatoria in un liceo americano sebbene da allora tante altre si siano susseguite.
In verità c’erano dei precedenti: tre anni prima, nel 1996, un uomo armato entrò nella scuola di Dunblane e aprì il fuoco, uccidendo 18 persone tra insegnanti e studenti. Ma la Columbine rimase nella storia perché fu il primo caso di strage compiuta non da un pazzo esterno alla scuola, ma da due studenti del liceo, Eric Harris e Dylan Klebold, che entrarono armati fino ai denti e uccisero 12 persone per poi togliersi la vita a vicenda.
Uno shock per il mondo e soprattutto per gli Stati Uniti, che da quel momento dovettero convivere con la paura che una storia del genere si ripetesse, cosa che come sappiamo è successa tante volte. Da allora, nelle principali stragi che hanno interessato le scuole statunitensi, sono state 148 le persone che hanno perso la vita in 20 anni.
Vite che non ottengono ancora giustizia, dato che l’accesso alle armi negli Usa è ancora increbilmente semplice a causa della potenza smisurata che la lobby delle armi ha sul Congresso e sulla presidenza.
La strage della Columbine ha influito moltissimo sull’immaginario americano e due sono i film principali direttamente ispirati alla vicenda: il notissimo ‘Bowling for a Columbine’, documentario sulla strage del regista Michael Moore che vinse l’Oscar nel 2003 e ‘Elephant’ di Gus Van Sant, vincitore della Palma d’Oro al Festival di Cannes nel 2003.
Vent'anni fa il massacro della Columbine: iniziava l'incubo americano delle stragi scolastiche
Era il 20 aprile 1999 quando due studenti della Columbine High School, Eric Harris e Dylan Klebold, entrarono a scuola e uccisero 12 compagni per poi togliersi la vita
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20 Aprile 2019 - 16.16
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