Arrestato Battisti, adesso il presidente fascistoide del Brasile, Bolsonaro, potrà dedicarsi ai suoi affari, a cominciare quello di aggredire l’Amazzonia e cancellare i diritti delle popolazioni indigene per il più alto degli scopi, eticamente parlando: fare i soldi.
Del resto il Ministero de Agricultura, Pecuària e Abastecimento ha forti legami con le lobby delle multinazionali del settore agricolo che vogliono dare l’assalto alle terre indigene.
“Ci sarà sicuramente un aumento della deforestazione e della violenza contro le popolazioni indigene”,ha messo in guardia il ressponsabille dell’ “Articulation of Indigenous People of Brazil(Apib) Dinaman Tuxà.
Già sotto la presidenza Temer la deforestazione è ha registrato un forte aumento in Brasile . Inoltre il governo ha anche negli ultimi anni rallentato la velocità di riconoscimento delle terre appartenute agli indigeni provocando numerose proteste.
Il nuovo corso portato avanti da Bolsonaro ha reso il Ministero dell’Agricoltura responsabile per “l’identificazione, la delimitazione, la demarcazione e la registrazione delle terre tradizionalmente occupate dalle popolazioni indigene” Ha anche affidato al ministro il controllo sulla gestione delle foreste pubbliche e del Servizio Forestale Brasiliano. Obiettivo: ridurre i diritti dei nativi e dare più spazio a speculatori e affaristi.
Quali i rischi? Bolsonaro ha descritto gli Indios come un gruppuscolo di persone manipolate dalle Ong (le Ong sempre sgradite all’estrema destra) che dovrebbero abbandonare la loro cultura e diventare brasiliani come altri.
Però l’antropologa Leila Silvia Burge Sotto-Maior, che ha lavorato per la National Indian Foundation (organizzazione brasiliana per la tutela dei diritti degli Indios), ha sostenuto che questo progetto “è un chiaro affronto alla Costituzione”.
La costituzione Brasiliana del 1988 è stata ratificata dopo 21 anni di dittatura militare, un tentativo di proteggere le comunità indigene e gli altri gruppi di emarginati dopo decenni di oppressione e sfruttamento.
Durante la dittatura, il governo vedeva le popolazioni indigene come una minaccia per le opportunità economiche e ha provato a inserirli forzatemente nella società brasiliana piuttosto che riconoscere il loro diritto di vivere nelle terre che appartengono loro da anni. La Costituzione, invece, afferma e tutela questo diritto.
Bolsonaro ha anche firmato un decreto per conferire al suo governo più potere sulle Ong. Questo decreto consegna all’ufficio del Segretario del Governo, Carlos Alberto Dos Santos Cruz, poteri temporali per “Supervisionare, coordinare, monitorare e accompagnare le attività e le azioni delle organizzazioni interne e non di governo nel territorio nazionale” .
Arrestato Battisti, Bolsonaro torna a infierire sugli indios dell'Amazzonia
L'estremista di destra rispolvera la linea della dittatura militare, vuole dare alle lobby delle miniere le terre indigene e costringere i nativi ad una integrazione forzata
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globalist Modifica articolo
13 Gennaio 2019 - 16.40
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