Israele accusa: missili iraniani sul Golan. E scattano i raid in Siria
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Israele accusa: missili iraniani sul Golan. E scattano i raid in Siria

Sono 23 le vittime. Il ministero della Difesa russo precisa che Israele avrebbe lanciato circa 70 missili di cui oltre la metà sarebbero stati respinti dalle difese antiaeree siriane

Il raid di Israele su Damasco
Il raid di Israele su Damasco
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10 Maggio 2018 - 07.06


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Tensione alle stelle in Medio Oriente. Israele ha denunciato un attacco missilistico contro le proprie postazioni sulle alture del Golan. La reazione è stata una potentissima rappresaglia lanciata da Israele contro le forze iraniane in Siria. Lo ha sottolineato l’esercito dello Stato ebraico dopo che nella notte jet con la stella di David hanno colpito decine di obiettivi militari iraniani, in risposta ai 20 missili sparati contro un avamposto israeliano sulle Alture di Golan dalla Siria. Missili per i quali Israele ha accusato direttamente le forze di al Quds e il comandante dei Guardiani della Rivoluzione, Qassam Soleimani.  L’attacco israeliano contro forze iraniane in Siria è costato la vita ad almeno 23 combattenti. Lo ha riferito l’Osservatorio siriano per i diritti umani. Israele ha lanciato circa 70 missili. Lo sostiene il ministero della Difesa russo, secondo cui “nell’attacco sono stati usati 28 jet israeliani F15 ed F16, che hanno lanciato contro diverse zone della Siria circa 60 missili aria-terra, inoltre – sempre secondo Mosca – dal territorio israeliano sono stati lanciati oltre dieci missili tattici terra-terra”. Oltre la metà dei missili sarebbe stata abbattuta dalle difese antiaeree siriane. 

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“Sappiamo che provengono dalle forze di Al-Quds”, ha affermato il portavoce militare, Jonathan Conricus, precisando che “l’esercito prende molto seriamente l’attacco iraniano contro Israele”. Nel mirino dei caccia sono finiti obiettivi logistici, d’intelligence, magazzini e veicoli insieme all’origine dei missili contro il Golan. Oltre a questi, anche le forze siriane che hanno sparato contro le forze israeliane. Conricus ha assicurato che non c’e’ volonta’ di “un escalation della situazione”. Tuttavia, ha fatto sapere il portavoce dell’Idf, Ronen Manelis, Israele è “pronto per qualsiasi scenario” e risponderà duramente se attaccato. “Abbiamo colpito forte le infrastrutture iraniane che Teheran ha creato in oltre un anno in Siria. Tutti gli obiettivi sono stati distrutti”, ha precisato Manelis.

Nessun commento finora è arrivato dalle autorità di Teheran. Tutto questo mentre salgono le tensioni fra Iran, Usa e Israele per il ritiro statunitense dall’accordo sul nucleare, avvicina ancora di più il rischio di una guerra nella regione. La Russia è stata “avvertita” in anticipo della rappresaglia. Ieri il premier Benjamin Netanyahu ha incontrato a Mosca il presidente Vladimir Putin proprio per discutere della “minaccia iraniana in Siria” e ha ribadito il suo diritto “a difendersi”. Le forze anti-aeree presenti in Siria non hanno reagito e i russi avrebbero ordinato anche alle forze armate siriane di non rispondere, secondo fonti vicine al governo di Damasco.

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