I diplomatici occidentali hanno accusato la Russia e la Siria di aver rifiutato l’accesso agli ispettori incaricati di controllare l’effettivo utilizzo di armi chimiche su Duma, attacco che ha causato un bombardamento da parte di Usa, Francia e Inghilterra.
Ahmet Üzümcü, direttore generale dell’Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche (Opac) ha dichiarato che Russia e Siria si sono giustificati adducendo come scusa delle “questioni di sicurezza” e che il regime siriano ha offerto 22 ispettori alternativi da utilizzare come testimoni.
Theresa May ha accusato i due paesi di stare bloccando le indagini per coprire le prove dell’attacco, mentre il rappresentante della Russia alle Nazioni Unite ha dichiarato che gli ostacoli sono dovuti proprio al bombardamento da parte di Trump, Macron e May: “se cercate di andare in un sito che è appena stato bombardato, ci saranno sicuramente dei problemi logistici” ha dichiarato.
Kenneth Ward, rappresentante dell’Opac all’Onu, ha espresso la preoccupazione che i soldati russi, presenti sul sito da prima del bombardamento, abbiano potuto manomettere le prove, possibilità ovviamente stroncata dal ministro degli esteri russo Sergei Lavrov.
Un rimpallo di responsabilità cui si aggiungono le ‘minacce’ dei ministri degli esteri europei di nuove sanzioni alla Siria.