Trump proporrà un piano da 200 miliardi di dollari per le infrastrutture
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Trump proporrà un piano da 200 miliardi di dollari per le infrastrutture

La Casa Bianca spera che gli investimenti generino un giro complessivo di un trilione e mezzo di dollari. I fondi saranno recuperati tagliando progetti in corso

Donald Trump
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12 Febbraio 2018 - 15.22


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Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, presenterà un piano di investimenti infrastrutturali federali da 200 miliardi di dollari che, questa è la speranza della Casa Bianca, potrebbe generare una leva di miliardo e mezzo di miliardi di dollari, tra investitori privati, stati e comunità locali.
La proposta prevede un fondo di 100 miliardi messo a disposizione di Stati e Comuni per progetti infrastrutturali. Tuttavia, i finanziamenti federali saranno limitati al 20% del costo totale del progetto, mentre il restante 80% sarà a carico di municipalità, Stati o partner privati.
Altri 50 miliardi di assistenza federale saranno destinati a progetti rurali, mentre 30 miliardi saranno utilizzati per finanziare progetti federali. Infine, 20 miliardi andranno a progetti di “trasformazione profonda”.
Seconto quanto anticipato da funzionari dell’amministrazione Trump, i 200 miliardi di dollari del piano saranno conseguenza di tagli a programmi già esistenti.
“Non possiamo dire che non ci saranno tagli in altri programmi infrastrutturali federali”, ha detto D.J. Gribbin. consigliere speciale di Donald Trump alle infrastrutture, nel corso della conferenza dei sindaci degli Stati Uniti. I dettagli del piano Trump per le infrastrutture circolano a Washington da qualche settimana (il Presidente ne ha fatto menzione nel corso del discorso sulla stato dell’Unione).
I democratici del Congresso hanno già proposto di aumentare la spesa federale a mille miliardi di dollari (cinque volte quanto prevede il piano di Trump) e forse se ne potrebbe già discutere il merito nel corso dell’incontro di mercoledì, alla Casa Bianca, tra i leader di maggioranza ed opposizione.
L’amministrazione Trump vuole anche semplificare il processo di approvazione federale per i progetti infrastrutturali, che attualmente richiede da 5 a 10 anni. Vogliamo “rimuovere gli ostacoli che impediscono lo sviluppo efficace dei progetti”, ha affermato il direttore del bilancio della Casa Bianca, Mick Mulvaney.
Washington vuole poi consolidare le revisioni delle varie agenzie “in un’unica decisione federale”, che porterebbe un’agenzia a prendere l’iniziativa e valutare l’intero progetto.
Donald Trump non è il primo presidente a cercare di semplificare il processo di approvazione. Il suo predecessore, Barack Obama, aveva cercato di risolvere il problema attraverso un decreto che ordinava agli enti governativi di fare un uso migliore della tecnologia per ridurre i tempi di approvazione.
Infine, per quanto riguarda la sicurezza delle frontiere, saranno stanziati 18 miliardi di dollari in due anni per la costruzione del muro che Donald Trump ha promesso di realizzare sul confine messicano per limitare l’ingresso illegale negli Stati Uniti.

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