Le “tradizioni spirituali indicano che esiste una via” per la “guarigione” e, “non solo in Myanmar, ma in tutto il mondo, le persone” cercano la “comune testimonianza da parte dei leader religiosi”. Dobbiamo parlare “con una sola voce” per “pace, rispetto della dignità umana e giustizia per ogni uomo e donna”. Lo ha detto il Papa al ‘Sangha’ dei buddisti a Yangon, citando inoltre il principio di Budda “sconfiggi la rabbia con la non-rabbia” e congratulandosi per la Conferenza di pace di Panglong.
“Non possiamo rimanere isolati gli uni dagli altri. Se siamo chiamati ad essere uniti, come è nostro proposito, dobbiamo superare tutte le forme di incomprensione, di intolleranza, di pregiudizio e di odio”. Lo ha detto il Papa nell’incontro con il consiglio supremo dei buddisti del Myanmar, “Sangha”. L’incontro si svolge nel Kaba Aye Centre, dominato dalla “Pagoda della pace”, uno dei templi buddisti più venerati dell’Asia sudorientale.