Indipendenza del Kurdistan iracheno: gli Stati Uniti vogliono il rinvio del referendum
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Indipendenza del Kurdistan iracheno: gli Stati Uniti vogliono il rinvio del referendum

La consultazione è prevista per il 15 settembre. Baghdad la considera illegale, Turchia e Iran non la vogliono

Molti vogliono il l'indipendenza del Kurdistan iracheno
Molti vogliono il l'indipendenza del Kurdistan iracheno
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globalist Modifica articolo

12 Agosto 2017 - 15.04


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Kurdistan stato indipendente? Nessuno lo vuole, anche se si parla di quella  parte del kurdistan iracheno e che non comprende le aree curde di Turchia, Siria e Iran. Ma adesso  gli Stati Uniti hanno chiesto ai curdi iracheni di rinviare il referendum sull’indipendenza fissato per il 25 settembre: lo ha reso noto la Presidenza della regione autonoma del Kurdistan iracheno, spiegando di aver richiesto delle “garanzie” e delle “alternative sul futuro del popolo curdo” in cambio del rinvio.
Il presidente Massoud Barzani ha avuto un colloquio con il Segretario di Stato Rex Tillerson, che gli ha trasmesso l’auspicio dell’Amministrazione americana si un rinvio della consultazione, alla quale il governo federale di Baghdad è contrario.
Il referendum arriva in un momento delicato per la regione autonoma, alle prese con una grave crisi economica causata dalla caduta dei prezzi petroliferi, e che deve accogliere oltre un milione di rifugiati fuggiti dai combattimenti tra le forze irachene e le milizie jihadiste dello Stato Islamico (Isis).
La consultazione del 25 settembre non viene considerata vincolante ma se approvata innescherà l’iter del processo di indipendenza: le autorità di Baghdad ritengono l’intera iniziativa come contraria alla Costituzione, e ugualmente contrarie sono Turchia e Iran, che temono contraccolpi sulle proprie minoranze curde.

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