Da Londra a Pechino la tensione è alta: lunedì lo chargé d’affaires dell’ambasciata americana a Pechino, David H. Rank, si è dimesso dopo aver comunicato al proprio staff di non poter difendere la decisione dell’amministrazione Trump sull’uscita dall’accordo di Parigi. Il giorno precedente, riporta il New York Times, l’ambasciatore ad interim in Gran Bretagna, Lewis A. Lukens, ha twittato a sostegno del sindaco di Londra, Sadiq Khan, dopo l’attacco terroristico.
Il suo tweet era stato preceduto dall’attacco di Trump a Khan. Il mese scorso l’ambasciatore del Qatar, Dana Shell Smith, aveva reagito pubblicamente al licenziamento del capo dell’Fbi James Comey. ”E’ sempre più difficile svegliarsi oltreoceano con notizie da casa e sapere che trascorrerai la giornata a spiegare la nostra democrazia e le nostre istituzioni” aveva twittato Smith. Il Dipartimento di Stato ha avviato una resistenza da subito alle politiche di Trump. Circa 1.000 dipendenti hanno firmato una protesta contro il bando sui visti per i visitatori da sette paesi a maggioranza musulmana, che l’amministrazione aveva proposto in gennaio. Dall’insediamento di Trump c’e’ stato un piccolo esodo di diplomatici che, sommato alla lenta velocità delle assunzioni, lascia il Dipartimento di Stato con pochi dipendenti. E con le tensioni che si sono accentuate ulteriormente nelle ultime settimane le uscite potrebbero aumentare.(ANSA). DRZ 06-GIU-17 14:06 NNN
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