Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha difeso il suo divieto di viaggio, il cosiddetto ‘muslim ban’, accusando su Twitter il dipartimento di Giustizia di aver mandato alla Corte Suprema “una versione annacquata e politicamente corretta” del suo piano originale. Nel weekend, Trump aveva difeso la necessita’ di un inasprimento dei controlli sull’immigrazione, alla luce dell’attentato di Londra. “Gente, gli avvocati e i tribunali possono chiamarlo come vogliono, ma io lo chiamo per quello che e’, quello di cui abbiamo bisogno: un DIVIETO DI VIAGGIO!”.
People, the lawyers and the courts can call it whatever they want, but I am calling it what we need and what it is, a TRAVEL BAN!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 5 giugno 2017
I funzionari dell’amministrazione avevano sempre evitato di definirlo “un divieto”, dopo che i critici avevano cominciato a chiamarlo “muslim ban”, divieto per i musulmani, visto che i due ordini esecutivi, poi bloccati in tribunale, vietano l’ingresso nel Paese ai rifugiati e, per 90 giorni, ai cittadini di sette (poi diventati sei) Stati a maggioranza musulmana. Poi, Trump ha ribadito le critiche al sindaco di Londra, Sadiq Khan, stigmatizzando il suo operato per la seconda volta nel giro di 48 ore dopo l’attacco terroristico nella capitale del Regno Unito. Trump ha accusato Khan di aver offerto una “scusa patetica” per aver dichiarato che non c’era “nessuna ragione di allarmarsi”.
Pathetic excuse by London Mayor Sadiq Khan who had to think fast on his “no reason to be alarmed” statement. MSM is working hard to sell it!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 5 giugno 2017
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