Donald Trump ha annunciato in televisione l’attacco contro la base aerea siriana: su Twitter il suo discorso è stato postato solo molto più tardi. “Martedì – ha detto Trump – il dittatore siriano Bashar al Assad ha sferrato un orribile attacco con armi chimiche contro civili innocenti. Usando un agente nervino mortale, Assad ha soffocato la vita di uomini, donne e bambini indifesi. E’ stata una morte lenta e brutale per tanti. Anche neonati bellissimi sono stati crudelmente assassinati in questo attacco barbarico. Nessun figlio di Dio dovrebbe mai soffrire un simile orrore”.
“Stasera – ha proseguito – ho ordinato un attacco militare mirato contro la base aerea in Siria da dove è partito l’attacco chimico”. “E’ nel vitale interesse della sicurezza nazionale degli Stati Uniti prevenire e scoraggiare la diffusione e l’uso di armi chimiche mortali. Non può essere messo in discussione il fatto che la Siria abbia fatto uso di armi chimiche, violato i suoi obblighi nell’ambito della convenzione sulle armi chimiche e ignorato le esortazioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”. “Anni di tentativi di modificare il comportamento di Assad sono falliti e falliti molto drammaticamente”, ha dichiarato Trump.
“Il risultato è stato che la crisi dei rifugiati continua ad ampliarsi e la regione continua a destabilizzarsi, minacciando gli Stati Uniti ed i loro alleati. Stasera, chiedo a tutte le nazioni civilizzate di unirsi a noi per porre fine al massacro e allo spargimento di sangue in Siria. E per mettere fine al terrorismo in ogni sua forma. Preghiamo per le vite dei feriti e le anime di coloro che sono morti. Speriamo che fino a quando l’America si schiererà a difesa della giustizia, pace e armonia finiranno per prevalere”.
Nel frattempo, sono riemersi diversi tweet di Trump risalenti al 2013 con cui il tycoon implorava l’allora presidente Barack Obama di non attaccare la Siria: “Non attacchi la Siria”, scriveva ad esempio il 5 settembre di quell’anno. “Se lo fa, accadranno molte cose pessime e gli Stati Uniti non ricavano nulla da quella guerra”.
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