Da Londra a Istanbul. Da Sochi a Roma. Poco meno di un anno fa i colori dell’orgoglio Lgbt tingevano la Fontana di Trevi in omaggio alle Unioni Civili. “Mi piace andare nelle città di tutto il mondo e di vedere la bandiera arcobaleno” così Gilbert Baker commentava il simbolo di mille lotte per i diritti omosessuali. Lui che quell’arcobaleno l’ha inventato nel 1978 a San Francisco. Una pennellata di colori che ha assunto un valore così forte da finire al MOMA di New York ed entrare così a far parte della collezione di design. Oltre che della Storia. Una “potente pietra miliare” che non indebolirà la sua portata simbolica dopo la morte del suo inventore.
Gilbert Baker è morto nel sonno all’età di 65 anni. A dare la notizia è il ‘San Francisco Chronicle’ Baker disegnò una bandiera con otto colori nel 1978 per la giornata degli omosessuali, precursore del Gay Pride. I colori poi furono ridotti a sei per la difficoltà di reperire tutti i colori. Baker assegnò un significato specifico ad ognuno dei di essi comunque: rosa per sessualità, il rosso per la vita, arancione per la salute, il giallo sta per la luce del sole, il verde per la natura, il turchese per la magia, il blu per la serenità, il viola per lo spirito. Tutti aspetti cari alla simbologia New Age.
Baker era un ex soldato americano dell’esercito che aveva imparato da solo a cucire, ha proposto la bandiera arcobaleno in un momento in cui comunità gay e lesbiche di San Francisco stava lottando per trovare un simbolo da condividere. L’arcobaleno era un simbolo gioioso e inclusivo.
La bandiera è stata così cucita e colorata al Gay Community Center di San Francisco. Gilbert, all’epoca 27enne, l’ha creata insieme a una trentina di persone tra amici e volontari.
La bandiera arcobaleno, la “bandiera della libertà” e i suoi colori simboleggiano l’orgoglio gay e i diritti gay che continueranno a tingere le battaglie che ancora aspettano di essere vinte.
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