Altri innocenti e sembra non avere mai fine: undici persone, tra cui tre bambini di una stessa famiglia, sono stati uccisi oggi in pesanti bombardamenti compiuti dall’esercito turco sulla città siriana di al-Bab, bastione dello Stato Islamico (Isis) nel nord della Siria, dove i gruppi ribelli, sostenuti da Ankara, hanno compiuto una “piccola avanzata” a spesa dei combattenti del Califfato nero.
Quattro coppie e tre bambini della stessa famiglia sono stati uccisi nelle loro case, colpiti da pesanti bombardamenti e incursioni aeree sulla roccaforte jihadista vicino al confine con la Turchia, secondo quanto ha riferito l’Osservatorio siriano per i diritti umani una Ong vicina al’opposizione con sede a Lobdra.
I bombardamenti sono avvenuti mentre l’artiglieria e l’aviazione turca erano in azione, per aprire la strada alle truppe turche ed i ribelli siriani che cercano di muoversi verso il centro della città.
Nella notte, i ribelli e l’esercito turco, impegnati in feroci combattimenti nell’ambito dell’operazione denominata “Scudo dell’Eufrate” scattata lo scorso 10 dicembre erano riusciti a guadagnare terreno. “I combattenti dello Scudo dell’Eufrate sono stati divisi la notte scorsa su tre assi per facilitare l’assalto”, ha detto a France Presse, Abu Jaafar, un comandante ribelle nella città.
I ribelli sono riusciti a prendere sotto il loro controllo un ospedale, una rotonda strategica e un complesso scolastico nella zona ovest della città, ha sembre detto Abu Jaafar.
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20 Febbraio 2017 - 18.44
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