Sanders: votate Clinton. Ma viene fischiato dalla platea

Endorsement dello sconfitto alle primarie nel primo giorno di convention democratica. Sanders però si becca i fischi dell'ala liberal.

Hillary Clinton e Bernie Sanders
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25 Luglio 2016 - 21.32


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“Votate per Hillary Clinton”, sono queste le parole pronunciate da Bernie Sanders che non sono piaciute affatto al di Filadelfia, dove è in corso la convention del Partito Democratico, che nominarà lex first lady come candidata alla Casa Bianca.  Durante il discorso ai delegati, in cui ha fatto il suo endorsement alla Clinton, Sanders è stato fischiato. Il candidato dem, sconfitto alle primarie, ha però aggiunto: “La priorità assoluta è sconfiggere Donald Trump eleggendo Hillary Clinton e Tim Kaine”. Gli americani vogliono una “coraggiosa agenda progressista”, ha detto Bernie Sanders, “e non ci si sbagli: abbiamo fatto la Storia”. Ha poi sottolineato il largo sostegno ottenuto dai giovani i quali, ha detto, “sono per definizione il futuro. Abbiamo dettato l’agenda per il futuro”. 

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Contestazione però aperta tra i suoi sostenitori, dato che in molti fino alla fine avrebbero voluto mettere a repentaglio la candidatura delle Clinton, che comunque è certa di ottenere avere i numeri necessari per correre contro il tycoon di New York alle prossime elezioni di novembre.

La convention democratica si tiene a Filadelfia fino al 28 luglio ed era già destinata a partire col piede sbagliato per l’ex first lady, che incassa l’importante endorsement dell’ex sindaco di New York Michael Bloomberg, ma che deve fare i conti con l’ala liberal del partito, che non ha accettato l’ensorsement di Sanders. La vicenda ha portato alle clamorose dimissioni di Debbie Wasserman Schultz, la presidente del Democratic National Committee molto vicina a Barack Obama e che avrebbe dovuto presiedere la convention. A pesare sulla candidatura della Clinton è l’emailgate che imbarazza più di un politico democratico. Clinton ha puntato il dito contro la Russia di Vladimir Putin: “Sono stati loro a rubare e a causare la fuga delle email, per favorire Trump”, ma la scusa non è servita a rasserenare gli animi.

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Mentre il partito si spacca, a ricompattarlo potrebbe essere l’attuale first lady, Michelle Obama, che parlerà ai delegati proprio nel primo giorno della convention. Michelle, con la sua oratoria,  toccherà probabilmente alcuni temi spigolosi e su cui si dibatterà nei prossimi mesi di campagna elettorale, quali le tensioni razziali: tra i media americani c’è chi sostiene che potrebbe essere la prima first lady a tenere un discorso politico, magari per puntare – chissà – un giorno anche lei alla poltrona più importante del mondo.

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