Ieri l’attentato nel cuore di Ankara. Oggi i raid aerei contro i curdi del Pkk nelle montagne del nord Iraq di Qandil e Gara.
Le forze aeree turche hanno bombardato obiettivi del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk) nel nord dell’Iraq poche ore dopo l'[url”l’attentato”]http://www.globalist.es/Detail_News_Display?ID=86320&typeb=0&strage-nel-centro-di-ankara-34-morti[/url] che ha colpito la capitale turca Ankara. Lo ha annunciato l’agenzia ufficiale Anadolu.
Pur non essendoci stata finora una rivendicazione, il governo turco ha puntato il dito contro i curdi per l’attentato di ieri.
L’esercito. Dei raid ne hanno riferito anche l’esercito turco, precisando che nell’operazione sono stati impegnati 9 caccia F-16 e 2 F-4 2020. Secondo le prime indiscrezioni, le indagini sull’autobomba che ieri ha ucciso almeno 37 persone ad Ankara seguono proprio la pista del terrorismo del Pkk. Nei mesi scorsi, la Turchia ha compiuto diversi raid aerei contro le roccaforti dei ribelli curdi in Iraq.
Operazione anti-terrosismo della polizia: arresti. Le vittime dell’attentato identificate finora con certezza sono 13. Lo riferiscono fonti di sicurezza all’agenzia statale Anadolu, che precisa che la Procura generale di Ankara ha incaricato 8 magistrati di supervisionare i risultati delle autopsie in corso. Intanto in patria le forze antiterrorismo della Polizia di Istanbul hanno eseguito una serie di operazioni in varie zone della città nelle scorse ore e hanno arrestato un numero per ora non precisato di persone. Lo riporta il quotidiano Sabah, spiegando che nell’operazione, eseguita dopo l’attentato di ieri sera ad Ankara che ha fatto 37 vittime, la polizia ha fatto irruzione nelle abitazioni di presunti terroristi – alcune nel quartiere Gaziosmanpasa – e ha effettuato diversi arresti.