Combattere l’Isis va bene. Ma uccidere bambini no. Sopratutto quando non si tratta né di terroristi, né di figli di terroristi ma di povere persone che nn hanno avuto la possibilità o la forza di fuggire. Otto persone, di cui 5 bambini, sono state uccise in un raid aereo che ha colpito una scuola a Raqqa, ‘capitale’ dell’Isis in Siria. Lo hanno riferito gli attivisti dell’ong ‘Raqqa is being slaughtered silently’ senza precisare la nazionalità dei jet. Altre 12 persone sono rimaste ferite.
Gli attivisti hanno precisato che il nome della scuola colpita è Heten. L’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus) ha detto che gli aerei hanno effettuato non meno di 11 raid nell’area in cui è situata la scuola, uccidendo in tutto 12 persone nel quartiere, di cui appunto 5 bambini. Raqqa è sottoposta a bombardamenti delle aviazioni russa, francese e della Coalizione internazionale a guida americana di cui fanno parte 10 Paesi.
Sono numerose le stragi di civili che avvengono, ma spesso non vengono denunciate perché si pensa che le vittime delle bombe siano solo i militanti dell’Isis. Purtroppo così non è. A morire sono soprattutto gli innocenti.