Scambio di accuse tra Turchiae Russia. La [url”tensione resta alta”]http://www.globalist.es/Detail_News_Display?ID=81726&typeb=0&tensione-alle-stelle-tra-turchia-e-russia[/url] dopo l'[url”abbattimento del jet russo”]http://www.globalist.es/Detail_News_Display?ID=81744&typeb=0&pugnalata-turca[/url] che avrebbe scondinato nel territorio della Turchia.
Per Ankara l’Isis vende petrolio ad Assad e ai suoi alleati.
Ma per Mosca sarebbe invece Ankara ad avere interessi legati al traffico dei prodotti petroliferi dello Stato Islamico. Il presiente russo Vladimir Putin ha ribadito le critiche alla Turchia per quanto accaduto al caccia. Mentre Erdogan fa sapere di non essere disposto a chiedere scusa.
Erdogan. “L’Isis vende il petrolio al regime di Bashar al Assad”. Lo ha dichiarato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, il quale ha accusato il governo siriano di “favorire i militanti del Califfato”. “Chi cerca l’origine del potere militare e finanziario dell’Isis – ha aggiunto – dovrebbe guardare prima di tutto al regime di Assad e ai Paesi che collaborano con lui”.
La Russia – ha quindi proseguito Erdogan – non sta combattendo davvero l’Isis in Siria, sta uccidendo turcomanni e siriani a Latakia”.
E prosegue, senza la minima intenzione di allentare la tensione: “La Turchia non si scuserà con la Russia” – “Penso – ha quindi aggiunto Erdogan riferendosi all’abbattimento del jet russo – che se c’è una parte che deve scusarsi, non siamo noi. Deve scusarsi chi ha violato il nostro spazio aereo. I nostri piloti e le forze armate hanno semplicemente fatto il loro dovere”.
Mosca. Per la Russia, invece è la “Turchia che protegge l’Isis per interessi su petrolio”. lI premier Dmitri Medvedev all’indomani dell’abbattimento del jet russoaveva detto: “La Turchia ha dimostrato ora con le sue azioni di proteggere i militanti dell’Isis. Questo non sorprende, considerando gli interessi finanziari diretti di certi dirigenti turchi nella fornitura di prodotti petroliferi realizzati dagli impianti dell’Isis”.
E ancora. Proprio i bombardamenti russi che hanno colpito in Siria alcune autocisterne, sospettate di trasportare verso nord il petrolio dell’Isis, avrebbero, secondo quanto ipotizzato da Mosca, scatenato la reazione della Turchia che, abbattendo il jet russo, avrebbe voluto così “vendicarsi”.
Imprenditori turchi fermati dai russi. Circa 50 imprenditori turchi sono stati fermati dalle autorità russe a Krasnodar, nella Russia meridionale, con l’accusa di aver mentito sul motivo del loro ingresso nel Paese. Lo riferisce la Cnn Turk. Secondo quanto raccontato da uno degli imprenditori, la comitiva sarebbe stata fermata ieri per poi comparire stamani davanti a un giudice, che li avrebbe condannati a dieci giorni di detenzione e una multa di 4 mila rubli (poco meno di 60 euro).