Cresce il bilancio delle vittime. Familiari dei vigili del fuoco dispersi dopo le esplosioni e l’incendio che hanno colpito la città cinese di Tianjin hanno interrotto una conferenza stampa delle autorità, chiedendo notizie dei propri cari. I funzionari avevano appena comunicato che il bilancio delle vittime è salito a 85, tra cui 21 pompieri. Altri pompieri sono considerati ancora dispersi. Un totale di 720 persone sono rimaste ferite nella serie di esplosioni iniziate con un incendio in un magazzino di container nei quali c’erano materiali infiammabili e pericolosi. Le autorità hanno fatto evacuare ed impediscono l’accesso ad una zona di 3 km attorno al luogo delle esplosioni.
Ordinata l’evacuazione. Le autorità cinesi hanno ordinato l’evacuazione di una zona di 3km attorno al porto di Tianjin per timore di contaminazione da materiali chimici, mentre continuano le esplosioni e sono ancora visibili incendi. Polizia e militari hanno creato posti di blocco attorno alla zona ‘proibita’, sorvolata da elicotteri. Non è stato ancora compilata una lista delle sostanze potenzialmente tossiche. Media statali parlano di cianuro di sodio, che si infiamma a contatto con l’acqua.
Non si conoscono ancora le cause delle esplosioni. Le autorità di Tianjin hanno affermato che non è stato ancora possibile stabilire quali materiali fossero custoditi nel magazzino la cui esplosione ha causato la morte di almeno 50 persone, mentre i feriti sono più di settecento. Un alto funzionario della municipalità’, Gao Huaiyou, ha precisato in una conferenza stampa che sono state rilevate “differenze significative” tra le carte della dogana e quelle della compagnia proprietaria del magazzino, la Ruihai International Logistic. Da ieri sera, 200 specialisti dell’ esercito sono sul posto ma non hanno resi noti i risultati delle loro ricerche. L’esplosione e’ avvenuta nel quartiere di Tanggu, che si trova nelle vicinanze del porto della metropoli, che e’ uno dei più’ grandi della Cina e tra l’ altro serve la capitale, Pechino, distante circa 120 km. Gao ha chiarito che nessun materiale puo’ essere tenuto nei magazzini per più’ di 40 giorni. Il deposito nel quale si e’ sviluppato l’ incendio che ha poi causato l’ esplosione, ha aggiunto, era “adatto” a contenere materiali chimici infiammabili. Secondo Greenpeace Asia il magazzino conteneva cianuro di sodio, toluene disocianato e carburo di calcio, tutti materiali esplosivi e pericolosi per la salute se dispersi nell’aria e nell’acqua.
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