La Turchia aspetta i jet Usa per combattere l'Isis
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La Turchia aspetta i jet Usa per combattere l'Isis

Erdogan aspetta gli aerei in arrivo dagli Stati Uniti, che verranno impiegati nella battaglia contro lo Stato Islamico in Siria

La Turchia aspetta i jet Usa per combattere l'Isis
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31 Luglio 2015 - 10.01


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Il governo turco sta aspettando alcuni aerei da combattimento che verranno utilizzati nella battaglia contro l’Isis. I velivoli, provenienti dagli Stati Uniti, sono attesi alla la base aerea di Incirlik, nel sud della Turchia. Lo ha reso noto un ufficiale turco al quotidiano di Hurriyet a condizione di anonimato, spiegando che in base alle direttive del primo ministro Ahmet Davutoglu le forze armate turche si stanno preparando a operazioni congiunte con le forze statunitensi contro l’Isis. ”Quando loro sono pronti, noi siamo pronti”, ha detto.

Oltre alla base strategica di Incirlik, nel sud della Turchia vicino al confine con la Siria e il Mar Mediterraneo, Ankara starebbe mettendo a disposizione anche altre basi, comprese Diyarbakir e Batman in prossimità delle frontiere siriane e irachene per le operazioni aeree della coalizione guidata dagli Stati Uniti contro l’Isis. Le forze aeree turche prenderanno attivamente parte ai raid contro l’Isis con caccia F-16, ma anche con aerei da rifornimento, elicotteri e aerei di trasporto che prenderanno parte delle operazioni.

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Operazione congiunta. Secondo l’accordo raggiunto tra Turchia e Stati Uniti, confermato dalla conversazione telefonica tra il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e quello degli Usa Barack Obama il 22 luglio, l’operazione congiunta non si limita a colpire bersagli dell’Is sul campo, ma prevede la creazione di una zona ”libera dall’Isis” al confine con la Turchia. Si tratta di una zona di quasi cento chilometri di larghezza presso le province di Kilis e Gaziantep, da Azaz a ovest a Cerablus a est. Jet turchi colpiranno i bersagli per lo più in questa regione per “pulirla” dalle forze dell’Is, grazie anche a un esercito di cinquemila uomini, in gran parte turkmeni che vivono in Siria.

La zona libera dall’Is potrebbe essere usata per regolare il traffico di rifugiati siriani dentro e fuori la Turchia, riducendo al minimo il rischio di combattenti terroristi stranieri infiltrati. Inoltre sarebbe utile per creare un ponte per ulteriori operazioni da parte dell’opposizione siriana sostenuta dalla coalizione anti-Isis per liberare ulteriori aree dai jihadisti.

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