“I creditori si stanno comportando come dei terroristi contro la Grecia”: il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis attacca l’Europa alla vigilia del referendum. “Quello che posso dire – prosegue Varoufakis – è che tutto quello che sta accadendo in Grecia in questi giorni lo avevano preparato fin dall’inizio, che già 5 mesi fa era pronto un piano per farla finita con un governo che non accettava di farsi ricattare ‘dall’establishment’ europeo”. Nella lunga intervista concessa al quotidiano iberico il ministro dell’Economia spagnolo ha ribadito la sua convinzione che se vincerà il ‘no’ il primo ministro Alexis Tsipras si recherà lunedì a Bruxelles, firmerà un accordo – “non fantastico ma migliore di quello proposto – e “martedì riapriranno le banche”. “Nella mia prima riunione dell’Eurogruppo – ha ricordato – il presidente Jeroen Dijsselbloem mi ha detto chiaramente che avevamo solo due opzioni: firmare l’accordo che il precedente governo aveva accettato o affrontare la fine del programma di aiuti. Gli ho chiesto se mi stesse minacciando con il ‘Grexit’ nella nostra prima riunione. Perché sappiamo tutti che tagliare il programma di aiuti significava obbligarci a chiudere le banche”.
“Questa Europa – ha poi sottolineato – non ama la democrazia. Se ci avessero concesso una piccola estensione al programma di aiuti avremmo svolto il referendum con le banche aperte, invece ci hanno costretto a chiuderle. E perché lo hanno fatto? Per instillare la paura nella gente. Questo fenomeno si chiama terrorismo. Però io confido che la paura non vincerà”.
Renzi. “Gli italiani non devono avere paura” della crisi greca: lo afferma, al Tg5, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. “L’Italia non ha paura di conseguenze specifiche sul nostro Paese”, sottolinea. Se prima Italia e Grecia “erano compagni di sventura, ora non è più così”. “Noi siamo quelli che risolvono i problemi, non il problema”.
Grecia in piazza. A meno di 24 ore dal referendum, il popolo greco è sceso in piazza, ad Atene e non solo, portando alla luce il confronto tra favorevoli e contrari all’euro. Ad Atene ha parlato il premier Tsipras, che ha chiesto ai cittadini di votare per la dignità della Grecia, confermando che un accordo con l’Europa dovrebbe arrivare a breve, qualsiasi sia l’esito del voto.
Tsipras, domenica diciamo no ai ricatti – “Oggi è la festa della democrazia, che ritorna in Europa. Tutti gli occhi dell’Europa sono sul popolo greco”: ha detto Alexis Tsipras, davanti alla folla esultante che ha riempito piazza Syntagma. “Domenica non decidiamo semplicemente di stare in Europa, decidiamo di stare in Europa con dignità”, ha proseguito il premier ellenico, secondo il quale “ancora una volta scriviamo insieme un momento storico, vi auguro di dire No domenica ai ricatti”
Voci di prelievo forzoso. Le banche greche stanno preparando dei piani di emergenza che comprendono un prelievo forzoso sui conti correnti nel caso in cui la crisi si avviti. Lo sostiene il Financial Times, che cita fonti degli istituti finanziari e del mondo degli affari ellenici. Nel caso di almeno una banca – specifica il quotidiano della City di Londra – il ‘balzello’ potrebbe toccare il 30% sui depositi superiori a 8mila euro. Il piano, sottolinea il Financial Times, ricalcherebbe quello varato da Cipro nel 2013 sui depositi superiori ai 100mila euro, che poi è la soglia protetta dalla direttiva Ue sul risparmio. La Grecia, però, ha solo 3 miliardi di euro a copertura del fondo assicurativo: cifra ritenuta insufficiente a coprire le richieste di rimborso in caso di crack. “Pochi depositi superiori a 100mila euro sono rimasti in Grecia visto la fuga di capitali avvenuta negli ultimi mesi”, dice una delle fonti al Ft. “Quindi ha senso imporre una ‘sforbiciata’ ai depositi più bassi come parte della misura per ricapitalizzare il sistema: potrebbe anche essere presentata come una tassa una-tantum”. “Il prelievo avverrebbe nel contesto di una completa ristrutturazione del sistema bancario greco, nel quadro di un nuovo programma di aiuti”, ha detto una fonte familiare con il dossier. “Non è un qualcosa che avverrebbe immediatamente”, ha sottolineato.
La risposta di Varoufakis. “L’articolo del Financial Times su un possibile prelievo forzoso dei conti si basa su voci maliziose che l’Associazione delle Banche Greche ha smentito questa mattina”. Così il ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis, su Twitter.
A Kallimarmara sì per l’Europa. Affollatissima anche lo stadio Kallimarmara dove si sono radunati i sostenitori del sì alla proposta messa sul tavolo dai creditori internazionali prima che si interrompesse il negoziato. Tantissimi bambini con i genitori e molti adolescenti sono mescolati all’immensa folla radunata davanti allo stadio per manifestare a favore del “sì” al referendum di domenica. Mentre una musica ritmata viene diffusa ad alto volume dai potenti altoparlanti installati sul palco e sui piloni delle luci stradali, una donna scandisce slogan a favore della permanenza della Grecia nell’Ue e nell’eurozona che la folla ripete in coro. “Sì, sì, sì alla Grecia nell’euro” “Europa, Grecia, Democrazia”, “Grecia, patria mia, in Europa” sono gli slogan scanditi dal palco e scritti anche su centinaia di cartelli innalzati dai manifestanti che sventolano anche numerose bandiere greche e dell’Ue.
Scontri con la polizia. Momenti di tensione ci sono stati quando un gruppo di circa 300 persone con il volto coperto dai passamontagna ha cercato di forzare un cordone di poliziotti posto all’inizio di via Ermou, che si immette nella centralissima piazza Syntagma dove sta per cominciare una manifestazione a favore dei “no” al referendum. La polizia ha bloccato gli aggressori esplodendo candelotti lacrimogeni. Le forze dell’ordine hanno poi effettuato un fermo tra gli antagonisti che poco fa hanno cercato di entrare in piazza Syntagma ingaggiando scontri con la polizia. La tv privata Skai ha mostrato le immagini di quattro agenti in tenuta antisommossa che portavano via un uomo tenendolo ognuno per ciascuno dei quattro arti. Tutto calmo invece nel campo del “sì”, davanti all’ingresso dell’antico stadio ateniese dove, secondo la polizia, gli antagonisti erano diretti.