Attivista italiano ferito tra Siria e Iraq

Alessandro De Ponti, 23enne di Treviglio, non sarebbe in pericolo di vita.<br>Salvini commenta: poteva aiutare a casa sua

Attivista italiano ferito tra Siria e Iraq
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4 Luglio 2015 - 12.26


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Alessandro De Ponti, giovane attivista italiano filocurdo originario di Treviglio, è è rimasto ferito al confine tra Siria ed Kurdistan iracheno. La Farnesina si è subito messa in contatto con l’ambasciata e il consolato in Iraq per verificare i contorni della vicenda e le condizioni del ragazzo. La famiglia del giovane è stata allertata, anche se secondo le prima informazioni, il 23enne non sarebbe in pericolo di vita. Da quanto riporta il Corriere della Sera, il ragazzo è da sempre stato appassionato del popolo curdo, tanto da partire per una zona così pericolosa per portare aiuti umanitari ai soldati che lottano contro lo Stato Islamico.

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Il commento di Salvini. «Ma stare a casa tua ad aiutare il prossimo, pare brutto?». Lo scrive in un tweet il leader della Lega Nord Matteo Salvini, commentando la notizia del giovane attivista italiano filocurdo, Alessandro De Ponti, ferito al confine tra Siria ed Kurdistan iracheno.

Partito a aprile. Alessandro De Ponti, 23 anni, di Treviglio (Bergamo), l’attivista ferito al confine tra Siria e Kurdistan iracheno, fa parte di un collettivo locale chiamato ‘Tanaliberatutti’: era partito lo scorso aprile alla volta della Tunisia, ma neppure i familiari, in stretto contatto in queste ore con la Farnesina, hanno saputo spiegare se il giovane fosse solo, oppure se si trovasse con altri giovani, o se avesse viaggiato con qualche Organizzazione non governativa. De Ponti abita a Treviglio in via Bramante con la madre, Cristiana Rivoltella, che di professione è coordinatrice infermieristica del reparto di Gastroenterologia e Pneumologia all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove coordina l’attività degli infermieri dedicati ai trapianti d’organi. Con loro vive anche la sorella minore. Proprio De Ponti, assieme a un altro trevigliese, Simone Vitali, avrebbe aggredito il videoreporter trevigliese Emy Zanenga, picchiato fuori casa la sera del 25 aprile dopo aver ripreso, la mattina, e pubblicato sul suo sito, un gruppetto di contestatori del collettivo ‘Tanaliberatutti’ e dell’ Unione inquilini che, con striscioni e megafono, avevano interrotto la cerimonia ufficiale della Liberazione in piazza Insurrezione, gridando ‘fascista!’ al sindaco Giuseppe Pezzoni, ‘reo’ di non aver impedito un gazebo a Forza Nuova. Per quell’aggressione i due erano stati denunciati dalla polizia. Alessandro è descritto come un ragazzo che crede negli ideali e lotta per poterli concretizzare. Sul suo profilo Facebook si definisce antifascista e sul suo diario appare la citazione di una poesia del poeta e patriota ungherese Sandor Petofi, dal titolo ‘Mi tormenta un pensiero’.

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