In Turchia le autorità hanno bloccato l’accesso ai social network: Twitter, Facebook e YouTube sono quindi inacessibili. La decisione, secondo quanto riferisce Hurriyet online, è arrivata dopo che i tre social media avevano permesso la pubblicazione da parte degli utenti delle foto del pm, Mehmet Selim Kiraz, preso in ostaggio martedì scorso da due ‘brigatisti’ del Dhkp-C e poi ucciso nell’assalto delle teste di cuoio turche. Ad oggi, è la misura più estesa mai adottata dalle autorità turche nei confronti dei social media.
Intanto è emerso un nuovo dettaglio nelle indagini che sta cercando di far luce sull’attacco: il black out che ha lasciato quasi tutta la Turchia senza elettricità in concomitanza con l’azione de due brigatisti non è stato provocato dai terroristi ma dalla combinazione di errore umano e guasto tecnico.
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