Volano accuse pesanti tra il governo libico ‘ufficiale e la Turchia. Il premier Abdullah al-Thani, riconosciuto dalla comunità internazionale e al momento in esilio a Tobruk, ha insinuato che il governo di Erdogan appoggi la causa del terrorismo. Il portavoce del ministero degli esteri di Ankara Tanju Bilgic ha reagito accusando in una nota il «governo ad interim» libico di fare «dichiarazioni irresponsabili» e «commenti ostili e infondati sul nostro paese».
La Turchia, ha minacciato, potrebbe dover prendere le «misure necessarie», di cui però non ha precisato la natura. Hurriyet ricorda che nei giorni scorsi al-Thani ha affermato che «quanto viene dalla Turchia ha un impatto negativo sulla sicurezza e sulla stabilità della Libia», accusando Ankara di appoggiare le milizie islamiche. Il governo turco del presidente Recep Tayyip Erdogan ha allacciato rapporti con il governo alternativo formato dopo la conquista di Tripoli da parte delle milizie islamiche sotto l’influenza dei Fratelli Musulmani. La confraternita, presente anche in Siria e Egitto, è vicina al partito islamico turco Akp di Erdogan. Secondo la stampa di Ankara il governo di al-Thani potrebbe prendere misure di ritorsione economiche contro le società turche attive in Libia.