La Grecia avrebbe raggiunto un accordo con l’Eurogruppo per un rifinanziamento del debito ellenico, che prevede un’estensione del programma di aiuti di quattro mesi. Le voci sulla fumata bianca arrivano da entrambe le parti, ma manca ancora l’ufficialità.
Durante la giornata si sono susseguite le dichiarazioni in vista del vertice fra i ministri dell’Economica e delle Finanze di Bruxelles.
La Merkel. Angela Merkel ha raffreddato le speranze del premier greco Alexis Tsipras di chiudere un accordo sulla base della proposta presentata da Atene. Sulla richiesta di aiuto della Grecia servono ancora “miglioramenti sostanziali” affinché “il Bundestag” possa dare il proprio via libera “la settimana prossima”, ha affermato la cancelliera tedesca nel corso di una conferenza stampa congiunta a Parigi con il presidente francese Francois Hollande. “Bisogna ancora migliorare le cose”, ha ribadito, facendo capire che l’Eurogruppo convocato oggi pomeriggio a Bruxelles potrebbe non essere decisivo. “E’ l’inizio di una fase di intensi negoziati”, ha spiegato la Merkel. Ad ogni modo, ha tenuto a precisare, la posizione dell’Europa è sempre stata quella di “lottare affinché la Grecia resti nell’euro” anche perché Atene “ha fatto dei progressi” in questo senso. Una posizione simile a quella espressa da Hollande: “La Grecia è nella zona euro e ci deve restare. La posizione della Francia è che bisogna fare di tutto affinché al livello greco ed europeo ci sia una più forte coesione” in questo senso.
Tsipras su Twitter. Anche il premier greco è tornato a farsi sentire. “Questo è il momento per una decisione politica storica, per il futuro dell’Europa!”, ha ammonito su Twitter il capo del governo ellenico. Mentre il ministro delle Finanze ha mostrato ottimismo: ”Confido in un accordo oggi, noi abbiamo fatto non solo un miglio in più ma dieci in più, e ora aspettiamo che i nostri partner facciano quello che resta”, ha detto Yanis Varoufakis, auspicando “fumata bianca” dopo l’Eurogruppo.
Cosa chiede la Grecia. La Grecia chiede l’estensione degli aiuti, come voleva l’Eurogruppo, ma rifiuta l’annesso ‘Memorandum’, che per i tedeschi è invece imprescindibile, unica garanzia di rispetto degli impegni. Se quindi per Berlino non è ancora abbastanza, la Commissione Ue vede un compromesso possibile e il presidente dell’Eurogruppo Dijsselbloem convoca in fretta i ministri per giocare oggi l’ultimo tempo della partita che tiene l’Eurozona con il fiato sospeso. Il clima da resa dei conti è ben descritto anche dalle telefonate che si susseguono in queste ore: Tsipras chiama la cancelliera Merkel e parlano attraverso i traduttori per essere più chiari possibile. Il premier Matteo Renzi sente il collega greco e il presidente della Commissione Jean Claude Juncker, e dopo la telefonata cambia il programma del Cdm di oggi: il ministro Padoan sarebbe dovuto restare a Roma per discutere la delega fiscale, e invece volerà a Bruxelles per partecipare al delicato negoziato. Anche perché in gioco ci sono sempre i 40 miliardi circa di esposizione italiana in Grecia. La lettera con cui il ministro delle finanze Yanis Varoufakis prova ad accontentare l’Eurogruppo è difficile da interpretare, ammettono fonti europee, consapevoli che i greci stiano giocando con le parole per rottamare il Memorandum, senza irritare i partner dell’Eurozona.
Di certo non è il testo chiaro e semplice con cui l’Eurogruppo voleva vedere la richiesta di estensione dell’attuale piano, alle stesse condizioni. E’ piuttosto “un cavallo di Troia” come lo definiscono fonti tedesche dell’Euro Working Group (la riunione che prepara l’Eurogruppo) perché sembra una richiesta di estensione degli accordi ma in realtà nasconde la possibilità di smarcarsi dagli impegni connessi. Ovvero dall’odiato Memorandum. Per la Commissione è comunque un passo avanti che “spiana la strada ad un compromesso ragionevole”, anche se c’è ancora molta strada da fare. Del resto, lo stesso Juncker ha contribuito fino a questa mattina a guidare il Governo greco, sentendo Tsipras anche a tarda notte, nella speranza di limare insieme un testo accettabile. Nonostante questo, per il ministro tedesco Wolfgang Schaeuble “la lettera di Atene non presenta alcuna proposta di soluzione sostanziale, mira a un finanziamento ponte, senza adempiere alle richieste del programma, e non corrisponde ai criteri stabiliti nell’eurogruppo di lunedì”. Il timore tedesco è che Atene prenda i soldi e scappi: un accordo che la svincoli dal Memorandum le consentirebbe di varare misure ‘costose’, a beneficio dei greci, ma sulle spalle dei contribuenti dell’Eurozona.
Ma anche Berlino ha le sue contraddizioni, e nel Governo c’è chi la pensa diversamente dal falco Schaeuble: “La proposta scritta del governo greco è un primo passo nella direzione giusta”, ha detto il vicecancelliere tedesco Sigmar Gabriel, che invita ad andare al negoziato senza pregiudizi. Anche la Merkel, riporta la tv greca, sarebbe stata più morbida del suo ministro delle Finanze nella telefonata con Tsipras.