Terrorismo, in Europa 20 cellule dormienti
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Terrorismo, in Europa 20 cellule dormienti

Secondo i servizi segreti statunitensi, sarebbero molti i jihadisti nascosti sul nostro territorio, pronti a colpire da un momento all'altro.

Terrorismo, in Europa 20 cellule dormienti
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16 Gennaio 2015 - 22.18


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Prima gli attentati in Francia, poi gli arresti in Belgio e adesso al confine con l’Italia. L’allerta terrorismo sale in Europa dove, secondo l’intelligence americana, ci sarebbero fino a 20 cellule dormienti pronte a colpire, soprattutto in Belgio, Germania, Francia e Olanda. Non a caso è infatti stata aumentata anche la sicurezza nei palazzi Ue a Bruxelles – sebbene mai finora nel mirino dei terroristi – ed è subito arrivato il sostegno della Commissione al giro di vite sui documenti d’identità proposti da alcuni paesi tra cui il Belgio. Bloccare il proliferare dei ‘foreign fighters’ sarà anche il tema della riunione dei ministri degli esteri Ue lunedì, mentre il premier belga Charles Michel ha chiesto che il vertice dei 28 del 12 febbraio possa prendere decisioni concrete per la lotta al terrorismo.

Nuove misure. Nel frattempo Spagna e Belgio non hanno perso tempo adottando nuove misure contro la lotta ai jihadisti. In particolare il Belgio, oltre a prevedere la possibilità di ritirare documenti d’identità, adotterà entro massimo metà febbraio misure per congelare i beni, inserire nel codice penale i viaggi all’estero a fini terroristici e creare sezioni speciali nelle carceri per reclutatori e reclutati. «Non abbiamo paura. La nostra risposta deve essere ferma, ma deve essere collettiva», ha avvertito il presidente francese Francois Hollande, anche di fronte alla proposta choc di Marine Le Pen di reintrodurre la pena di morte per i jihadisti, definita «uno strumento necessario nell’arsenale giuridico di un Paese». E nel giorno del dolore dell’ultimo saluto al caporedattore di Charlie Hebdo, Charb, tra l’Internazionale, ‘Bella ciao’, vignette e tanta musica jazz, il segretario di stato americano John Kerry ha fatto mea culpa, scusandosi per l’assenza alla grande marcia di Aprigi di domenica scorsa: «il nostro cuore è con voi», ha detto, mandando un «grande abbraccio» a Parigi.

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