Orrore senza fine in Pakistan. Con una furia contro bambini e civili innocenti senza precedenti nella storia del Paese, i talebani del Tehrek-e-Taliban Pakistan (TTP) hanno attaccato oggi a Peshawar una scuola pubblica gestita dai militari sparando all’impazzata ed uccidendo, al termine di nove ore di follia e scontri con le forze di sicurezza, 145 persone, di cui ben 132 bambini e adolescenti. I feriti sono invece 124, di cui 121 minori.
Malala, l’adolescente pachistana appena insignita del premio Nobel per la Pace e che questi stessi talebani tentarono di uccidere, ha parlato di “un attacco atroce e vile”.
Il presidente Usa Barack Obama ha tuonato contro “la depravazione” degli assalitori, il segretario generale dell’Onu, Ban Ki moon ha definito l’azione “un atto di vigliaccheria” e il ministro degli Esteri italiano Paolo Gentiloni non ha esitato a bollare l’accaduto come “un crimine contro l’umanità”.
Sembrava una giornata come molte altre nella ‘Army Public School’, una struttura del nord-ovest pachistano che ospita centinaia di scolari e studenti fra i 6 ed i 17 anni, quando intorno alle 10.30 (le 6.30 italiane) è invece letteralmente “scoppiato l’inferno”. Un commando di sette militanti pesantemente armati, fra cui almeno un kamikaze, sono infatti penetrati nel compound dell’istituto scolastico che si trova sulla Warsak Road vestiti con uniformi militari false ed hanno subito preso in ostaggio un gruppo di giovani nella zona dell’auditorium. Mentre questo succedeva, il portavoce del TTP, Muhammad Khorrasani, ha rivendicato l’attacco sostenendo che si trattava di una “vendetta” per i tanti militanti talebani catturati ed uccisi nei territori tribali durante le operazioni militari di questi mesi nel Waziristan settentrionale e nella Khyber Agency.
“Abbiamo scelto con attenzione l’obiettivo da colpire con il nostro attentato”, è stato il folle messaggio, perché “il governo sta prendendo di mira le nostre famiglie e le nostre donne. Vogliamo che provino lo stesso dolore”. Poi, per sottolineare la determinata ferocia dell’attacco, uno dei membri del commando si è fatto esplodere fra la gente, causando decine di vittime. In un quadro di grande confusione e di terrore, moltissime persone sono riuscite comunque a mettersi in salvo per raccontare ai media gli orrori di cui erano stati testimoni.
Imperterriti i militanti hanno proseguito la loro missione omicida entrando con le armi in pugno classe per classe sparando a bruciapelo contro chiunque incontrassero. “Come in una macabra processione – ha raccontato Musdassar Abbas, tecnico del laboratorio di fisica della scuola – sei o sette di loro sono entrati nelle aule e hanno sparato contro professori ed allievi come in un tiro al bersaglio”.
E ancora, una fonte dell’esercito ha raccontato alla tv americana Nbc che i terroristi avrebbero dato fuoco ad un insegnante e costretto i bambini a guardarlo mente moriva. “Sono entrati in classe – ha assicurato un testimone – ed hanno gettato della benzina sul corpo dandogli fuoco”. Durante tutto l’attacco i talebani hanno fatto esplodere rudimentali ordigni, almeno 12, che hanno reso ancora più drammatica la situazione. Poi, a poco a poco, le forze di sicurezza hanno preso possesso dei quattro edifici scolastici, riuscendo ad uccidere tutti gli assalitori e mettendo così fine alla loro crudele impresa.
Un attacco che riceverà un’immediata risposta da parte delle forze di sicurezza: il premier pachistano Nawaz Sharif, condannando l’assalto, ha detto che la campagna militare in Nord Waziristan, lanciata a metà giugno ed entrata nella fase finale, “continuerà fino a che non saranno eliminati tutti i terroristi”.