Kiev vuole l'adesione alla Nato
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Kiev vuole l'adesione alla Nato

La nuova maggioranza parlamentare cambia linea e dichiara che l'adesione all'Alleanza è il suo obiettivo: Mosca reagisce e denuncia la forniture militari che arrivano dall'Occidente<br>

Kiev vuole l'adesione alla Nato
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26 Novembre 2014 - 09.33


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Fino a qualche settimana fa nessuno a Kiev ammetteva di vagheggiare un ingresso dellì’Ucraina nella Nato spingendo i missilio dell’Alleanza fino ai confini russi. Al massimo si parlava di uno “status di Paese osservatore”: adesso il velo è caduto ed il nuovo governo si propone come obiettivo dichuiarato quello di entrare a far parte dell’Alleanza Atlantica.

“Il nostro obiettivo è quello dell’ entrata dell’Ucraina nella NATO, questa è l’ultima decisione della nuova maggioranza politica, che é stata appena concordata in Parlamento”, ha scritto ieri il vice premier ucraino Yegor Sobolev su un social network.L’impegno scaturisce dalla firma dell’accordo di coalizione firmato fra i cinque partiti che formeranno la nuova maggioranza, compreso Batkiv?činu (Patria) dell’ex primo ministro Julia Tymoshenko che si era opposto a lungo a questa ipotesi.La nuova dottrina è destinata a provocare la risposta di Mosca.

“Questa è una nuova dottrina, che prevede l’ingresso dell’Ucraina nell’UE, nonché la cooperazione con la NATO approfondendo la prospettiva della piena adesione all’Alleanza”, commenta Bohdan Červák, capo del Comitato di Stato russo per i media. Questo è esattemente il passo che concide con quella che Mosca considera la “linea rossa” che non può essere consentito di superare .Se confermato dai fatti, questo cambiamento di Kiev nella direzione di stabilire l’ingresso nella Nato come obiettivo chiaro, probabilmente causerà presto una reazione russa.

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Colpisce il fatto che fino a poco tempo la maggior parte dei politici ucraini aveva assicurato al mondo che Kiev non si proponeva l’adesione alla NATO, ma solo la condizione di “osservatore speciale”. Tutti i documenti del Consiglio di Sicurezza di Stato nel 2007 e nel 2011 fanno riferimemnto a questo, ma nel frattempo, la situazione è cambiata.

Il vice presidente americano Joe Biden, nei giorni scorsi era a Kiev per l’anniversario dello scoppio delle rivolte in Majdan, con la terza visita in meno di un anno ed in una intervista al quotidiano ” Denj” ha riconosciuto “il diritto dell’ Ucraina a difendere la propria sovranità dall’ aggressione russa” confermando anche gli aiuti militari promessi a Kiev, anche se limitati almeno per ora, ai veicoli militari senza “armi di carattere offensivo “.

Kiev però vede uno scenario diverso .Il presidente Petro Poroshenko dice di essere che impegnato per la pace nel Paese, ma subito aggiunge di non essere contrario ad una “guerra totale” contro la Russia. Biden a Kiev ha parlato di aiuti in jeep e atrezzatur del genere, ma, secondo Jeff Rarhtke, portavoce del Dipartimento di Stato, “il gioco è ancora vasta scala” e prevede l’opportunità di ampie forniture militari in Ucraina, tra cui quella di armi.

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Mosca ha reagito immediatamente , accusando gli Stati Uniti di giocare con l’inserimento dell’ nekl proprio apparato militare ed avvertendo le forniture militari all’Ucraina vengono viste come “un passo verso la destabilizzazione”.”Questo può compromettere seriamente l’equilibrio nella regione”, commenta il portavoce del Ministero degli Esteri russo ,Alexander Lukashevic.

Secondo i media ucraini, Biden era arrivato a Kiev anzitutto per discutere con la leadership locale di riforme e lotta contro la corruzione, argomenti dei quali però non c’è quasi traccia nei resoconti della visita.

Fonte: Balkan Magazin

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