Allarme Onu: 15mila stranieri con l'Isis

Una lista di combattenti che arrivano da 80 Paesi diversi, ma che hanno deciso di schierarsi dalla parte dei jihadisti

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31 Ottobre 2014 - 21.44


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Un esercito di combattenti stranieri si è unito all’Isis, provenienti anche da Paesi che non avevano mai fornito ‘manodopera’ al terrorismo islamico. E’ l’allarme lanciato dall’Onu in un rapporto di cui il quotidiano britannico Guardian ha avuto un’anticipazione. Sono “15.000” i ‘foreign fighters’ partiti alla volta della Siria e dell’Iraq per combattere accanto all’Isis o ad altri gruppi estremisti.

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Provengono da 80 paesi diversi, di cui l’Onu non fornisce una lista dettagliata, limitandosi a nominare solo i luoghi che mai prima di oggi erano stati patria di futuri jihadisti: Maldive, Cile, Norvegia. “Dal 2010 a oggi sono partiti più foreign fighters di quanti non ne siano partiti nel ventennio 1990-2010. E stanno aumentando”, è scritto nel rapporto.

Appello dell’Isis ai musulmani egiziani a “sostenere gli eroi e i leoni del Sinai che non temono nulla per la creazione di uno Stato islamico”. Il video è stato postato da sito jihadista con la bandiera nera, il 22 ottobre. Il 24 ottobre una serie di attentati ha fatto strage di militari egiziani nel nord della penisola.

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Intanto il leader dello Stato islamico Abu Bakr al Baghdadi è stato nominato capo del Califfato di Derna, città all’est della Libia controllata dai jihadisti. Lo riferiscono media locali. Una bomba artigianale è esplosa contro la tribuna del Consiglio della gioventù islamica, affiliata all’Isis, durante le celebrazioni in piazza per la nomina.

Orrore jihadista senza fine. “Centinaia di uomini appartenenti alla tribù Albonemer, sono stati sepolti in una fossa comune ad Heet, 130km ad ovest di Baghdad” lo affermano testimoni all’agenzia di stampa turca Anadolu, aggiungendo che gli uomini erano stati sequestrati e poi uccisi per vendetta contro la loro tribù che aveva cercato di impedire all’Isis di conquistare la zona situata ad ovest di Baghdad.

L’età degli uomini giustiziati, da distanza ravvicinata, si aggira, secondo i testimoni, tra 18 e 55 anni. Interpellato dall’ agenzia turca, il comandante delle operazioni Anbar, Rashid Falih, ha detto che l’Isis, ha giustiziato in un solo giorno 250 uomini della tribù di Albonemer. In un’altra fosse comune nelle vicinanza della città di Ramadi nella provincia di Anbar, secondo fonti dell’intelligence irachena, ci sono 150 corpi di membri della stessa tribù.

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