«Questo era soltanto l’inizio. Fino a questo momento abbiamo usato una minima parte della nostra forza.
Voi non potete neppure immaginare quanto siamo forti». È l’avvertimento di Haji Othman, l’uomo dell’Isil che i cristiani fuggiti da Mosul descrivono come rappresentante del Califfato per i rapporti con le comunità non musulmane, in un’intervista al Corriere della Sera. Contattato dal quotidiano afferma che «non abbiamo mai avuto paura degli americani, neppure quando nel passato eravamo più deboli». Ai cristiani che vorrebbero tornare alle loro case di Mosul e nella piana di Ninive Othman dice «che possono tornare, saranno i benvenuti. Ma a una condizione: che si convertano all’Islam. Allora li accoglieremo da fratelli». Se vogliono restare cristiani, «allora devono pagare la Jeziah», una tassa imposta alle minoranze non islamiche. Infine, l’esponente dell’Isil afferma che sui crimini contro gli yazidi e le violenze sessuali sulle donne «sono i media che riportano queste falsità. Sono menzogne. Noi non facciamo queste cose».
Il capo dell'Isil: torna solo chi si converte
Haji Othman avverte i cristiani e il mondo intero: questo non è ancora nulla, fino ad ora abbiamo usato una minima parte della nostra forza.
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11 Agosto 2014 - 11.01
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