Gaza, 800 morti. Israele rifiuta la tregua
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Gaza, 800 morti. Israele rifiuta la tregua

Un colpo di artiglieria israeliana ha distrutto una casa nel sud della Striscia, causando la morte di una persona. Kerry propone una pace grazie alla mediazione internazionale.

Gaza, 800 morti. Israele rifiuta la tregua
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25 Luglio 2014 - 15.32


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Da quando sono iniziati i bombardamenti sulla Striscia di Gaza il numero delle vittime ha continuato a salire incessante. Ad oggi il bilancio parla di 800 morti, dopo l’ultima operazione israeliana che ha colpito una casa a a Khan Yunis, nel sud della Striscia, uccidendo una persona. In giornata si dovrebbe riunire il Gabinetto di sicurezza in Israele, con l’ipotesi di tregua che avanza.


Israele rifiuta la tregua.
Israele rifiuta la proposta di tregua. Lo si è appreso da fonti accreditate al termine della riunione del governo. E’ stato pertanto sinora non influente l’appello del segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon per una “pausa umanitaria” a Gaza.

La proposta di Kerry. Il segretario di Stato Usa John Kerry, secondo quanto riportato vari media, ha presentato alle parti una bozza di cessate il fuoco per il conflitto a Gaza. Lo riportano vari media secondo cui il testo come primo passo prevede, da domenica, una tregua temporanea di una settimana. Durante questo lasso di tempo, le parti – grazie alla mediazione internazionale – comincerebbero a negoziare su punti di sicurezza, economici e politici per un accordo duraturo.

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Fonti palestinesi hanno riferito al quotidiano arabo Al-Hayat che Hamas ha acconsentito, in linea di principio, al cessate il fuoco che prevede una settimana a partire da sabato, da domenica. Hamas ha tuttavia chiesto garanzie sul rilascio dei detenuti e l’estensione dei diritti di pesca.

Serve un cessate il fuoco e la fine del blocco di Israele a Gaza “il più presto possibile”, ha detto Khaled Meshaal, leader di Hamas, alla Bbc. “Le persone non possono ricevere assistenza sanitaria o andare al lavoro. Perché il popolo di Gaza deve essere punito con questa morte lenta nella più grande prigione del mondo? Questo è un crimine”.

Il ministro degli Esteri turco Ahmed Davutoglu ha annullato una visita in Francia ed è partito per il Qatar dove discuterà di una possibile tregua. La decisione, fanno sapere fonti palestinesi, “è stata presa dopo una teleconferenza con il segretario di Stato americano John Kerry e il ministro degli Esteri del Qatar. E dopo aver parlato separatamente con responsabili di gruppi palestinesi”.

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Anche il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon ha lanciato un appello per una “pausa umanitaria” a Gaza.

La tregua – Tra i punti avanzati da Kerry – e che prevedono l’attiva partecipazione dell’Autorità nazionale palestinese – c’è il fatto che durante la tregua di una settimana le forze israeliane non lascerebbero del tutto la Striscia. Questo sarebbe uno dei temi più contestati da parte palestinese. Durante il cessate il fuoco di una settimana, le parti si incontrerebbero al Cairo per confrontarsi tramite la mediazione egiziana. Gli Stati Uniti, il segretario generale dell’Onu e l’Unione Europea si farebbero garanti con entrambe le parti che i negoziati riguarderanno temi essenziali. Per Israele, il disarmo dei razzi di Gaza e dei tunnel. Per Hamas, la fine del blocco e la ricostruzione dei danni che la Striscia ha subito durante le operazioni.

Razzi intercettati. Il sistema antimissili Iron Dome ha intercettato quattro razzi sull’area grande di Tel Aviv e zone limitrofe a nord della città dove poco prima sono risuonate le sirene di allarme. Lo ha detto la Radio militare.

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Ue: “Inchiesta su bombardamento scuola Onu” – L’Unione europea ha rivolto un appello per “un’inchiesta rapida” sui bombardamenti israeliani contro una scuola dell’Unrwa (l’ente dell’Onu per i profughi), che ha provocato 16 morti e 200 feriti. “Rivolgiamo un appello ad un’inchiesta immediata e completa su questo episodio”, ha detto Maja Kocijancic, portavoce dell’Alto rappresentante Ue Catherine Ashton. Il portavoce ha inoltre rivolto un “appello a tutte le parti per un cessate il fuoco immediato”.

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