Una notte al telefono a cercare una soluzione che blocchi lo spargimento di sangue nel sud-est dell’Ucraina. Da un lato della cornetta Petro Poroshenko, presidente ucraino, dall’altra Vladimir Putin, il leader del Cremlino, entrambi decisi a mettere fine alle violenze, iniziate dopo l’invasione della Russia in Crimea. Proprio questa telefonata notturna avrebbe portato ad un piano di pace, articolato in 14 punti, che il presidente dell’Ucraina ha presentato al leader russo.
La telefonata è avvenuta su iniziativa di Poroshenko, che – secondo l’ufficio stampa della presidenza ucraina – «ha illustrato» a Putin «le linee guida e i tempi di realizzazione del suo piano di pace» nelle regioni sud-orientali del Paese e «ha anche ribadito la necessità di liberare tutti gli ostaggi» e «stabilire un sistema di controlli efficiente sulla frontiera russo-ucraina». Putin dal canto suo dal Cremlino ha posto l’accento «sulla fine immediata dell’operazione militare di Kiev nelle regioni di Donetsk e Lugansk». Si tratta della seconda conversazione telefonica della settimana tra Putin e Poroshenko dopo quella del 17 giugno.