Non si è fatta attendere la risposta delle forze di sicurezza algerine che hanno approntato un «muro di sbarramento», per bloccare l’ingresso di miliziani dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante (Isis). È questo il piano studiato lungo i suoi confini con Libia e Tunisia, dove i rapporti di intelligence dicono che è sempre più impellente la minaccia di infiltrazioni da parte di elementi terroristi che vengono dai due Paesi vicini e che in Algeria intendono creare la base di uno Stato islamico nel Maghreb e nel Sahel.
Stando a quanto riportato nelle colonne del quotidiano algerino Echorouk, il comandante della gendarmeria, Ahmed Boustila, ha comunicato la mobilitazione di tutte le unità delle guardie di confine, delle unità di intervento e dell’aviazione per monitorare i circa 1500 chilometri di confine con la Libia, con l’intento di fermare l’avanzata dei gruppi armati legati ad al-Qaeda e delle altre sigle salafite e jihadiste che dal nord del Mali hanno raggiunto il sud-ovest della Libia e qui si sono unite a estremisti tunisini rientrati da Siria e Iraq. «La gendarmeria è mobilitata a tutti i livelli – ha annunciato il comandante della gendarmeria, Boustila – per fermare la minaccia che incombe sui cittadini».
