Ucraina, nuovi scontri a Donetsk: molti feriti

Ancora tensione tra Mosca e Kiev: ferito il sindaco di Kharkiv, mentre i filorussi hanno occupato il commissariato e il municipio di Kostiantinivka. Usa e Ue: nuove sanzioni.

Ucraina, nuovi scontri a Donetsk: molti feriti
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28 Aprile 2014 - 19.35


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Ancora duri scontri armati nella città di Donetsk, cuore della rivolta filorussa contro il governo di Kiev, durante una manifestazione a sostegno dell’unità del Paese. Alcuni separatisti, armati di mazze da baseball e spranghe di ferro, hanno attaccato i dimostranti. Diverse persone sono rimaste ferite.

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Questa mattina, invece, con un blitz a sorpresa, alcuni uomini armati di mitra, con equipaggiamento mimetico e volto coperto, hanno preso possesso del commissariato e del municipio di Kostiantinivka, città a 60 km a nord di Donetsk, Ucraina orientale. Lo riferisce il sito del municipio stesso, secondo cui gli autori del blitz stanno costruendo barricate.

A Kharkiv, invece, il sindaco Ghennadi Kernes è stato gravemente ferito in un agguato. Il primo cittadino è stato ferito alla schiena da uno sconosciuto a colpi d’arma da fuoco e la sua vita è in pericolo. Secondo la versione della tv russa Rossiya 24, il sindaco di Kharkiv sarebbe stato colpito da un cecchino mentre stava facendo il bagno in una sorgente della zona. Kernes, alla guida della città dal 2010, si era schierato contro le proteste di Maidan sostenendo pienamente l’allora presidente Ianukovich. Poi, dopo la sua fuga in Russia, si era detto disponibile a collaborare con le nuove autorità di Kiev «per il bene dei suoi cittadini». Nella sua città non c’è più alcun edificio occupato da filorussi.

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Ci sono stati anche scambi di colpi d’arma da fuoco nell’area dell’aeroporto di Kramatorsk, nella regione di Donetsk, tra miliziani filorussi e le truppe ucraine che presidiano lo scalo. Lo riferisce Interfax citando Dmitro Timciuk, giornalista e coordinatore del gruppo ‘Resistenza dell’informazione’. Nessun ferito tra le forze di Kiev ma non ci sono informazioni sulla controparte.

Osservatori dell’Osce rapiti – Domenica i secessionisti filorussi dell’est ucraino hanno mostrato in una conferenza stampa gli otto osservatori militari dell’Osce sequestrati venerdì scorso a Sloviansk, nella regione orientale di Donetsk, liberando in serata l’ostaggio svedese perché soffre di diabete ma annunciando che gli altri sono “prigionieri di guerra” e che intendono scambiarli con miliziani in mano a Kiev. Un gesto di sfida, mentre Usa e Ue si accingono a varare nuove sanzioni contro Mosca per l’escalation della crisi.

Uno degli osservatori dell’Osce, trattenuti dai separatisti filorussi da venerdì a Sloviansk, nell’est dell’Ucraina, è stato rilasciato. Si tratta dell’osservatore svedese che ha lasciato il luogo della sua detenzione accompagnato da due negoziatori dell’Osce giunti in città. L’organizzazione aveva inviato una squadra di negoziatori per cercare di ottenere la liberazione degli osservatori.

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Occupata la sede della tv nazionale – Un gruppo di filorussi si è impossessato della sede locale della tv nazionale ucraina a Donetsk, capoluogo dell’omonima regione dell’Ucraina orientale e già teatro di scontri tra manifestanti filorussi e forze armate di Kiev. Secondo l’agenzia Ria Novosti, sull’edificio sventola ora la bandiera della ‘Repubblica popolare di Donetsk’.

Gli Usa impongono nuove sanzioni a Mosca – Gli Usa impongono oggi «nuove sanzioni mirate» a diverse personalità e aziende russe e restrizioni ad alcune esportazioni Usa in Russia. Lo rende noto la Casa Bianca, precisando che le sanzioni prendono di mira anche sette funzionari del governo russo, tra cui due consiglieri del presidente Putin.

Le sanzioni prendono di mira alcune personalità tra cui l’amministratore delegato di Rosneft, Igor Sechin. Gli altri sono: Oleg Belavencev, Serghiei Shemezov, il vicepremier Dmitri Kozak, Ievghieni Murov, Aleksiei Pushkov e Viaceslav Volodin. La misura riguarda anche 17 aziende collegate alla cerchia di Putin.

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Le sanzioni Usa contro la Russia non resteranno senza risposta, ci sono gli spazi per farlo: lo ha detto il viceministro degli esteri russo Serghiei Riabkov sostenendo che gli Usa hanno perso il senso della realtà e che la dichiarazione del portavoce della Casa Bianca Jay Carney è ripugnante.

Le sanzioni degli Stati Uniti contro cittadini e compagnie russe avranno come unico effetto quello di “rafforzare le elite”, ha assicurato poi il consigliere del Cremlino Andrei Belusov, citato dall’agenzia di stampa russa Interfax, precisando che le misure restrittive annunciate oggi non avranno invece ripercussioni significative a breve termine sull’economia russa.

Alla minaccia di nuove sanzioni mirate a colpire l’industria della difesa russa, il presidente Putin ha replicato che Mosca sarà in grado di sostituire le importazioni che verranno meno al settore.

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Nuove sanzioni anche dall’Ue – Anche l’Ue ha imposto sanzioni ad altri 16 soggetti tra russi e ucraini. Le misure riguardano le restrizioni nella concessione di visti e il congelamento dei beni. I nomi degli esponenti colpiti dalle sanzioni saranno ufficialmente resi noti domattina, secondo quanto riferito da fonti diplomatiche. La decisione dovrebbe essere ufficializata quando sarà inserita nella Gazzetta ufficiale Ue, che dovrebbe avvenire, appunto, martedì.

La Borsa di Mosca ha reagito bene a sanzioni che verosimilmente temeva più dure: l’indice Micex (in rubli) ha chiuso a +1,63%, mentre Rts (in dollari) a +1,95%.


I filorussi proclamano la Repubblica di Lugansk
– I filorussi che si sono impadroniti dal 6 aprile scorso della sede dei servizi segreti di Lugansk, nell’Ucraina orientale, hanno annunciato la creazione della Repubblica popolare di Lugansk in una riunione svoltasi ieri, senza la partecipazione dell’autoproclamato governatore locale. Annunciato anche un referendum per l’11 maggio per la federalizzazione del Paese. Lo riferisce una testata locale. In caso di aggressione, l’autoproclamata repubblica locale chiederà l’intervento delle forze di pace russe.

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