G7, pronte nuove sanzioni per la Russia

Già lunedì i Sette Grandi presenteranno i nuovi provvedimenti contro Mosca, continuando a ribadire l'illegalità dell'annessione della Crimea.

G7, pronte nuove sanzioni per la Russia
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26 Aprile 2014 - 10.19


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Mentre la crisi tra Russia e Ucraina non sembra placarsi, il G7 affila le armi e presto presenterà nuove sanzioni da imporre al governo di Mosca. In una nota, i Sette Grandi si dicono preoccupati e ribadiscono la loro condanna per il ”tentativo illegale” di Mosca di annettere la Crimea e Sebastopoli: azioni, quelle russe, che costeranno a Mosca. Nuove sanzioni – secondo quanto dichiarato da un responsabile americano – potrebbero arrivare gia’ lunedi’ e si andranno ad aggiungere a quelle gia’ in vigore, aumentando di fatto i gia’ ”significativi costi per l’economia russa”. Costi e tensioni che hanno spinto Standard & Poor’s ha tagliare il rating della Russia, sceso a un gradino sopra il livello spazzatura, e la banca centrale del paese ad aumentare i tassi di interesse di mezzo punto percentuale al 7,5% in seguito ai rischi di inflazione legati alla caduta del rublo, sceso del 10% rispetto al dollaro dall’inizio dell’anno. Il G7 si dice ”profondamente preoccupato per i continui sforzi dei separatisti appoggiati dalla Russia di destabilizzare l’est dell’Ucraina”.

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Lodando le misure prese dal governo di Kiev per rispettare gli impegni presi a Ginevra, il G7 critica la Russia che ”non ha assunto alcun passo concreto a sostegno di Gonevra”: Mosca – si legge nella nota del G7 – non ha pubblicamente appoggiato l’accordo, ne’ ha condannato le azioni dei separatisti. La Russia non ha fatto altro che continuare a far montare la tensione con la sua retorica e con minacce di manovre militari ai confini dell’Ucraina. ”Siamo d’accordo sul fatto di muoverci rapidamente per imporre ulteriori sanzioni”, che saranno mirate e aumenteranno i costi per la Russia delle sue azioni. Costi che sono gia’ ”significativi”. ”Mentre continuiamo a preparare sanzioni piu’ ampie e coordinate, mettiamo in evidenza che la porta resta aperta per una soluzione diplomatica, sulla base dell’accordo di Ginevra. Chiediamo alla russia di unirsi a noi nell’impegno su questa strada”.

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