La dura risposta e le minacciate sanzioni di Stati Uniti e Unione europea sembrano aver provocato una reazione di chiusura non solo da parte del governo ma anche dai cittadini russi. Lo rivela l’ultimo sondaggio dell’istituto Levada, che mostra come stia crescendo la disaffezione verso l’Occidente e lo sguardo sia sempre più rivolto verso Cina, India, Corea del Nord e Siria.
I russi con un atteggiamento «negativo» o «molto negativo» nei confronti degli Stati Uniti sono arrivati al 56%, dal 39% di un anno fa. Un atteggiamento simile nei confronti dell’Unione europea, contro la quale si pone il 41% degli intervistati rispetto al 25% del marzo 2013. In calo, ovviamente, le opinioni positive: sugli Stati Uniti sono passate dal 48% di un anno fa al 36% attuale, mentre sull’Unione europea il calo è dal 58% al 45%. Il 12% dei russi ritiene che le relazioni del loro paese con gli Stati Uniti siano «ostili» mentre il 35 per cento le descrive come «tese»: anche in questo caso numeri in salita rispetto a un anno fa. Le relazioni fra Mosca e l’Ue sono considerate tese dal 27 per cento degli intervistati e «ostili» dal 5%. A gennaio erano l’1%.
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