L’ipotesi di sanzioni contro Mosca e la sua gestione della delicata crisi ucraina, non piacciono a Pechino. Oggi il governo cinese ha preso posizione contro i provvedimenti annunciati da Unione europea e Stati Uniti, parlando di una situazione “incresciosa” che però fa parte di un quadro geopolito e con un passato alquanto “complesso”. Parola del ministro degli Esteri cinese, Wang Yi.
Una scelta di campo che non lascia stupiti visto che Cina e Russia vivono al momento il periodo migliore nella storia dei loro rapporti diplomatici. Un’intesa che ha spinto il ministro Wang Yi a definire, nel suo intervento alla sessione annuale del Parlamento cinese, “increscioso che la situazione in Ucraina sia arrivata al momento attuale ma tutto questo non è avvenuto in modo accidentale”. Il ministro ha anche ribadito la contrarietà di Pechino alle sanzioni, applicate o minacciate, già espressa dal portavoce del ministero, Qin Gang.
Intanto si registra un’apertura da parte russa. Dopo giorni passati a mostrare i muscoli, il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha detto che Mosca è “aperta a un dialogo onesto, da pari a pari e obiettivo, con i nostri partner stranieri per trovare il modo di aiutare l’Ucraina a uscire dalla crisi”. La dichiarazione durante una conferenza stampa con il suo omologo del Tagikistan.
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