Ucraina: i russi occupano 2 basi missilistiche
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Ucraina: i russi occupano 2 basi missilistiche

Oggi il vertice straordinario Ue a Bruxelles, atteso il premier ucraino Yatsenyuk. Nella notte il lancio di un missile russo.

Ucraina: i russi occupano 2 basi missilistiche
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5 Marzo 2014 - 10.37


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Sale ancora la tensione in Ucraina, dove soldati russi hanno preso il controllo di due basi missilistiche in Crimea. La notizia arriva da Kiev all’indomani dell’annuncio – da parte russa – della defezione di tre reggimenti di stanza in basi missilistiche antiaeree delle Forze Armate dell’Ucraina.

Ieri sera, Mosca ha annunciato di aver effettuato con successo un lancio di prova di un missile balistico intercontinentale RS-12M ‘Topol’. Nel dare la notizia, il ministero della Difesa ha precisato che l’obiettivo era “il test di una (nuova) testata sul missile intercontinentale”, e anzi che si trattava di una “testata d’addestramento”. E circa un’ora e mezza dopo il lancio, gli Usa hanno fatto sapere che erano stati informati del test prima della crisi in Crimea. Il lancio è arrivato dopo le parole di Vladimir Putin che ieri, in conferenza stampa, ha parlato di “un colpo di Stato in Ucraina” ma ha escluso “l’uso della forza” se non “come ultima risorsa”. E ha parlato di Viktor Yanukovich come “presidente legittimo” ma “senza futuro”.

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Telefonata nella notte tra la cancelliera Angela Merkel e il presidente Barack Obama sulla crisi ucraina. Secondo quanto riferito su Twitter dal portavoce del leader tedesco, i due si sono trovati d’accordo sulla valutazione degli sviluppi più recenti e hanno stabilito di continuare a muoversi in stretta intesa, come avvenuto negli ultimi giorni. Mentre la situazione in Crimea continua a restare tesa.

Oggi, a Bruxelles, è atteso il premier ucraino, Arseniy Yatsenyuk, per un summit Ue sulla situazione nel Paese. Il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, dovpo aver visto il capo della diplomazia europea, Catherine Ashton, oggi vedrà a Parigi anche il ministro degli Esteri italiano, Federica Mogherini, in occasione della riunione del Gruppo di sostegno al Libano. L’obiettivo, ha detto la responsabile della Farnesina, è “tenere aperta fino all’ultimo momento utile la strada del dialogo, della diplomazia, della soluzione politica, scongiurando il pensiero o l’azione militare”.

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