Duemila soldati russi invadono la Crimea

Venti di guerra tra Ucraina e Russia, con 13 aerei che sono atterrati con duemila parà dopo aver violato lo spazio aereo ucraino.

Duemila soldati russi invadono la Crimea
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28 Febbraio 2014 - 21.16


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Duemila paracadutisti russi sono atterrati a bordo di 13 aerei all’aeroporto militare di Gvardiiski, vicino alla capitale della Crimea. Lo denuncia il rappresentante permanente del presidente ucraino in Crimea, Serghiei Kunitsin, citato dall’agenzia Unian.

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“Cessate l’aggressione” – Il presidente ucraino ad interim, Aleksandr Turcinov, ha chiesto al leader russo Vladimir Putin di far cessare la “aggressione non dissimulata” in Crimea. “Mi rivolgo personalmente al presidente Putin – ha detto Turcinov in un messaggio alla televisione – per chiedergli di fermare immediatamente la sua aggressione non dissimulata e di ritirare i suoi militari in Crimea. Secondo il presidente ad interim, si tratta di una provocazione di Mosca: “Si provoca il conflitto e poi si annette il territorio”, ha detto.

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Aerei militari della Russia hanno violato lo spazio aereo dell’Ucraina: è quanto afferma un comunicato del ministero degli esteri di Kiev trasmesso a Mosca, nel quale si invitano i russi a “far rientrare immediatamente le truppe e i loro veicoli (in Crimea) alle loro basi”.

Altra giornata di passione in Ucraina, dove i toni si fanno sempre più accesi tra il nuovo governo di Kiev e la Russia di Putin. Al centro degli scontri diplomatici la regione autonoma di Crimea: l’area è infatti abitata prevalentemente da russofoni che si sono ribellati alla svolta europeista avvenuta nella capitale. Il pericolo è quello della scissione. Anche l’ex presidente francese Nicolas Sarkozy si è detto fortemente preoccupato della crisi tra Ucraina, Crimea e Unione Europea: nuovi conflitti sarebbero una catastrofe.

Blitz negli aeroporti – Dopo le sedi del Parlamento e del governo, alcuni militari russi hanno preso il controllo degli aeroporti di Sinferopoli, in Crimea, e di Belbek, vicino a Sebastopoli. La notizia di questa invasione, confermata dai media internazionali, viene giustificata con il pericolo di una nuova protesta dei militanti. Entrambi gli scali di proprietà ucraina sono circondati e presidiati da uomini armati.

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Il primo blitz allo scalo di Simferopoli, nella notte: decine di uomini in uniforme militare, hanno iniziato il pattugliamento dello scalo. Pattugliamento che, anche dopo varie smentite, sembrerebbe ancora in corso. Con loro, anche una dozzina di civili simpatizzanti russi di tutte le età. Persone che dicono di ‘essere lì per mantenere l’ordine’. “Siamo tutti dei volontari, siamo qui per impedire l’atterraggio di fascisti o radicali provenienti dall’ovest dell’Ucraina”, ha detto un loro portavoce improvvisato, che si presenta come ex ufficiale di polizia. “Se verranno i banditi nazionalisti, ci batteremo con loro – dice Vadim, giovane ingegnere -. Troveremo le armi se ce ne sarà bisogno”.

Il ministro dell’Interno ucraino, Arsen Avakov, accusa Mosca di «invasione armata» dopo l’occupazione degli aeroporti di Belbek e Sinferopoli in Crimea. «Considero l’azione come un’invasione armata e un’occupazione», ha postato sulla sua pagina Facebook il ministro. Nel frattempo sembra che la Russia abbia intenzione di chiedere agli organi di competenza internazionali, la legittimità del nuovo governo in Ucraina.

Il ministro dell’Economia Sheremeta si è espresso con parole di fuoco alla Bbc: «Una situazione inaccettabile. Se ci sarà bisogno di usare la forza per mantenere la nostra integrità nazionale, non ci faremo problemi ad usarla. Intanto le autorità ucraine stanno considerando la possibilità, secondo quanto riferito dal segretario del Consiglio di sicurezza ucraino, Andrii Parubii, di proclamare lo stato d’emergenza in Crimea.

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Il governo ad interim chiederà l’estradizione di Ianukovich – La Procura generale ucraina chiederà l’estradizione del deposto presidente Ianukovich, ricercato per omicidi di massa durante la repressione della rivolta di piazza, se la sua presenza sarà confermata ufficialmente in Russia.

La Svizzera blocca i conti del clan Ianukovich – Intanto le autorità giudiziarie di Ginevra hanno annunciato di avere aperto un’inchiesta nei confronti del deposto presidente ucraino Viktor Ianukovich e del figlio Alexandre per «riciclaggio». Il governo svizzero intanto ha congelato i beni di venti responsabili ucraini, tra cui ex ministri del precedente governo e uomini d’affari.

Prelievi, imposto il limite di 1100 euro al giorno – La Banca centrale ucraina ha, intanto, annunciato di aver imposto un limite ai prelievi bancari di 15 mila grivnie (pari a 1.095 euro) al giorno. La valuta ucraina dall’inizio dell’anno ha perso il 20% del proprio valore a causa della grave crisi politica che ha investito il Paese.

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Kiev chiede una riunione all’Onu – Il Parlamento ucraino ha deciso oggi di chiedere una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza Onu (di cui fa parte anche la Russia) per esaminare la situazione in Crimea, dove sta salendo la tensione dopo l’occupazione da parte dei filorussi del Parlamento di Simferopoli e di due aeroporti.

Timoshenko si candida a presidenziali – L’ex “pasionaria” della Rivoluzione arancione filo-occidentale Iulia Timoshenko si candiderà alle presidenziali ucraine fissate per il prossimo 25 maggio. Lo fa sapere l’ex pugile Vitali Klitschko, leader del partito “Udar”, alleato di Timoshenko. Anche Klitschko ha più volte annunciato di volersi candidare alla presidenza.

Biden e il sostegno Usa – Il vicepresidente americano Joe Biden ha telefonato giovedì al neo primo ministro ucraino Arseni Iatseniuk per promettere il «sostegno totale» degli Stati Uniti ai nuovi dirigenti del paese. Biden, si legge in un comunicato della Casa Bianca, «ha assicurato il primo ministro che gli Stati Uniti offriranno il loro sostegno totale all’Ucraina quando questa intraprenderà le riforme necessarie per ritrovare la stabilità economica, perseguire la riconciliazione, rispettare gli obblighi internazionali e cercare relazioni aperte e costruttive con i suoi vicini».

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Il capo della Rada in Crimea: Ianukovich è il legittimo presidente – Il presidente del Parlamento della russofona Crimea, Volodimir Konstantinov, ha definito il defenestrato presidente ucraino Viktor Ianukovich il capo di Stato «in carica». Lo fa sapere l’agenzia Interfax. Ieri sera, poco dopo essere stato eletto dal parlamento premier della repubblica autonoma di Crimea, anche il leader del partito ‘Unità russà Serghiei Aksionov ha detto di considerare Ianukovich il «legittimo» capo di Stato ucraino.

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